Cronache

Lucano torna a Riace per votare

Il Tribunale ha autorizzato il sindaco a partecipare alla chiusura della campagna elettorale. Domenica potrà andare al seggio

Mimmo Lucano
Mimmo Lucano

Mimmo Lucano può tornare a Riace, ma solo per qualche ora. Il presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso, ha deciso di sospendere per tre ore il divieto di dimora a carico del sindaco dell'accoglienza per permettergli di partecipare al comizio di chiusura della campagna elettorale in cui, dopo tre mandati consecutivi da primo cittadino, figura tra i candidati consiglieri comunali nella lista “Il cielo sopra Riace”, guidata dall'assessore uscente ai Lavori pubblici Maria Spanò.
'U Curdu', inoltre, potrà raggiungere la cittadina della Locride anche domenica prossima, per andare a votare.

Lo scorso 22 maggio Lucano aveva presentato un'istanza con cui chiedeva di essere autorizzato ad andare a Riace oggi, dalle 18 a mezzanotte, e domenica, dalle 9 alle 22. Il pm si era invece detto favorevole in modo parziale e limitatamente alla giornata del 26. Il Tribunale ha trovato una sintesi tra le due richieste e stabilito che il sindaco sospeso “possa essere autorizzato a prendere parte al comizio, seppure per un periodo massimo di tre ore (segnatamente dalle 18 alle 21), ritenendosi tale lasso temporale sufficientemente congruo a realizzare le finalità sottese al comizio stesso”. Quanto al diritto di voto, “costituzionalmente garantito”, il collegio ha ritenuto di concedere l'autorizzazione “nella misura strettamente necessaria al tempo di procedere al voto, senza intrattenersi oltre”.

“Anche con tutte queste limitazioni, sono contento”, ha spiegato Lucano al Corriere della Calabria. La decisione del Tribunale di Locri arriva a pochi giorni dall'ultima pronuncia del Tar di Reggio Calabria, che ha annullato il provvedimento con cui, lo scorso ottobre, il ministero dell'Interno aveva cancellato i progetti Sprar di Riace.

I guai giudiziari del sindaco, tuttavia, non sono ancora finiti. Il prossimo 11 giugno inizierà il processo, a carico di 26 persone, nel quale Lucano dovrà difendersi, tra l'altro, dalle accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, abuso d'ufficio e di aver commesso irregolarità nell'affidamento del servizio di raccolta rifiuti.

Il primo cittadino sospeso è anche stato raggiunto da un nuovo avviso di chiusura indagini in relazione all'ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per una cifra di circa 134mila euro.

Lucano, secondo gli inquirenti, avrebbe indotto in errore il Viminale e la Prefettura di Reggio tramite attestazioni false in cui veniva dichiarato che le strutture di accoglienza erano conformi alle norme in materia di idoneità abitativa, “laddove in effetti così non era”.

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