Cronache

La Lucarelli e il direttore meno acido della Parietti

Difende Travaglio, ma ha querelato la Parietti che l'aveva apostrofata con quella parola

La Lucarelli e il direttore meno acido della Parietti

L'acidità non è uguale per tutti. Almeno non lo è per Lucarelli Selvaggia, polemista a corrente alternata, leonessa da tastiera. Di quelle che il sarcasmo è mio e me lo gestisco io, di quelle che il graffio va bene solo se procurato dalle sue unghie laccate.

Lucarelli Selvaggia in questi giorni ha pensato bene di intervenire, da castigatrice di scostumatezze altrui, in una polemicuzza non particolarmente avvincente, quella partita da un tweet del 28 dicembre di Marco Travaglio che, commentando i recenti accadimenti politici, ha scritto: «La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell'acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana». Battuta che non fa ridere, ma poco importa. Importa invece che la frase indigni una vittima della pratica criminosa evocata dal giornalista, Lucia Annibali, sfregiata dal suo ex: «Chi, come me, ha conosciuto gli effetti dell'acido, per sua sfortuna, si augura invece che questo non debba mai accadere a nessuno, nemmeno per scherzo». Il direttore del Fatto Quotidiano non ritiene di dovere delle scuse alle vittime dell'acido e controbatte: «Mi spiace che Lucia Annibali si sia offesa per il mio augurio semiserio che questa orribile legislatura venga sciolta nell'acido. Non sapevo che anche la parola acido fosse stata proibita dall'Inquisizione del Politicamente Corretto. In attesa che l'Alto Tribunale comunichi quali vocaboli si possono ancora usare e quali è meglio di no (acidità di stomaco, per dire, sarà offensiva?), il mio unico commento è che non ci sono più parole. Ma nel vero senso della parola».

Il popolo del web, naturalmente, si schiera: chi sta con la Annibali, chi sta con Travaglio. In quest'ultimo e meno numeroso manipolo si arruola tosto la Lucarelli di cui sopra, che si rivolge alla Annibali in tono confidenziale: «L'utilizzo di una banale metafora che diventa pretesto per tacciare qualcuno di insensibilità è un mezzuccio non da te. Vorrei dire che l'hai sparata grossa, ma a questo punto non vorrei si incazzassero i familiari di chi si è beccato una pallottola o che stai camminando su un terreno scivoloso, ma poi non vorrei si incazzassero quelli che sono scivolati sul parquet o su una lastra di ghiaccio e cosivia...». «Cara Lucia - conclude la tuttologa - continua pure la tua sacrosanta battaglia in difesa delle donne, ma ti prego, non scomodare questi argomenti per cavalcare altre battaglie che poco hanno a che fare con le donne e molto con la politica».

L'arguzia magari diverte, ma non può essere scambiata per ragione. Soprattutto perché ci sono due argomenti che sgonfiano lo spiritoso procedere della Lucarelli. Uno: il fatto che il comizio della polemista avvenga sulle colonne del Fatto Quotidiano, di cui Travaglio è direttore, rende la sua difesa forse sospetta, certamente ridicola. Due: il fatto che qualche mese fa la stessa Lucarelli avesse, assieme al fidanzato Lorenzo Bigiarelli, querelato Alba Parietti in seguito a una squallida litigata via social avvenuta a margine della trasmissione Rai Ballando con le stelle, nella quale la Parietti era concorrente e la Lucarelli giurata. In seguito ad alcuni commenti sarcastici della polemista la conduttrice aveva definito la Lucarelli e il suo fidanzato, chiamato in causa per alcuni post in cui dava manforte all'amata, «coppia degli acidi». In quel caso la definizione - assieme a tante altre - aveva gravemente corroso la Lucarelli.

Ma quello della Parietti, evidentemente, doveva essere un acido urticante e quello di Travaglio solo acqua e aceto.

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