Cronache

L'uomo senza pelle chiede giustizia alla Corte europea

L'incredibile storia di Amuri Sferrazza che sfigurato dopo un incidente chiede giustizia alla Corte europea e intanto per pagarsi le cure mediche ha dato vita ad un progetto di crowfounding

L'uomo senza pelle chiede giustizia alla Corte europea

Quel maledetto giorno lo ricorda con estrema lucidità, anche perché è il giorno in cui è deceduta la sua identità. Un giorno come tanti, un giorno di scuola per un ragazzo che nel 1997 aveva 15 anni e una voglia matta di vivere. Un giorno che però, gli ha cambiato per sempre la vita. Per raccontarvi questa storia dobbiamo tornare indietro al 19 novembre 1997. Il protagonista di questa incredibile vicenda è Amuri Sferrazza, originario di Palermo ma trapiantato a La Noce di Borzano di Albinea, provincia di Reggio Emilia. All'uscita da scuola, in sella al suo motorino, Amuri fu investito da un furgone cassonato. Un incidente dove riportò gravissime fratture e la perdita della pelle. "Investito da un furgone mentre tornavo a casa da scuola - racconta dalle pagine del suo blog -, oltre ad essermi frantumato entrambe le braccia e le gambe, i polsi, scomposto il bacino e fratturato l'impossibile, nell'urto ho preso interamente fuoco riportando ustioni di terzo grado a tutto spessore sul 95 percento del corpo, bruciando a terra, vivo, ma immobile, come una bambola di pezza per più di 15 minuti al punto da carbonizzare quasi interamente la parte sinistra del mio corpo e perdere completamente l'uso dell'arto sinistro superiore con annessa fusione della mano e problemi gravissimi ovunque".
Il giovane, oggi trentaseienne, non riesce a camminare con facilità e per muoversi ha bisogno del sostengo di un tutore. "Dopo più di 200 interventi chirurgici e un centinaio di anestesie totali, terapie, cure infinite e disagi eterni, mi ritrovo comunque un aspetto atrocemente sfigurato anche se non mi interessa più".

Adesso Amuri vuole ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo per avere pieno riconoscimento dei propri diritti. Diritti che la giustizia italiana ha riconosciuto solo in parte. "Persino la mia causa in tribunale - racconta nella sua pagina produzioni dal basso -, dopo 20 anni di attesa, è finita in un modo talmente becero e insensato da farmi vomitare ogni impulso di giustizia (ad oggi devo ancora dare più di 30mila euro agli avvocati che in teoria avrebbero dovuto difendermi). Oltre al danno, la beffa. E al momento sopravvivo con la mia pensione d'invalidità di 280 euro al mese. Questa è oramai un'Italia senza più valori e integrità morale".

Un desiderio infinito di vita per un ragazzo che chiede solo di vivere e di poter coltivare le sue passioni, lavorare e magari per quanto possibile avere una vita normale. Ma per farlo, bisogna affrontare innumerevoli spese mediche, molte delle quali il sistema sanitario nazionale non prevede tra gli sgravi. E così l'idea di un progetto di crowdfunding che parta dal basso per aiutare questo ragazzo, diventato nel frattempo uomo, ad andare avanti nella vita. Un progetto che permette di avviare una campagna di raccolta fondi online per finanziare i propri progetti e le proprie idee. È una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.

Nell'elenco ci sono i tutori in silicone e carbonio per sostenere gli arti inferiori e superiori, necessari per camminare dal costo di 18mila euro e da sostituire ogni 4 anni. Il sistema di innesto capelli dal costo di 4mila euro ogni 2 anni. Creme, unguenti e acque saline dal costo di 500 euro di spese fisse mensili.Ttrattamenti necessari per le tante complicazioni fisiche e l'intervento mensile di un agopuntore, di un osteopata e di un massaggiatore shiatsu per una spesa di poco più di 500 euro al mese.

E poi, i molteplici interventi di Chirurgia plastica ricostruttiva per un preventivo (stilato da chirurghi americani e italiani specializzati nel settore e operanti in strutture adeguate ai miei traumi) di circa 2 milioni di dollari.

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