Cronache

Macerata, madre e figlia di sei anni morte in un capannone

La donna ha usato un fucile da caccia. La 32enne di recente aveva presentato una denuncia per stalking.

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Un dramma sconvolge Recanati (Macerata). Una donna di 32 anni ha imbracciato un fucile da caccia e ucciso suo figlio di 6 anni in un appartamento al piano superiore di uno stabilimento della zona industriale di Sambucheto. Poi ha rivolto l'arma contro se stesso.

Secondo quanto riportano fonti di polizia potrebbe trattarsi di un omicidio-suicidio. La donna, 33enne, avrebbe sparato alla figlioletta prima di puntare l'arma contro di sé e togliersi la vita. Ancora da chiarire le cause del gesto e l'esatta dinamica dei fatti. La porta di casa era chiusa, il fucile era accanto al corpo di Laura Paoletti, in una posizione tale da far pensare che, dopo aver sparato al volto del piccolo, si sia messa l’arma sotto il mento prima di far partire l’ultimo colpo. Nessuno si è accorto di nulla, in un’area ricca di fabbriche e poco frequentata il sabato mattina. A scoprire i corpi intorno alle 14, è stato il padre della donna al rientro a casa: lei e il bambino abitavano con lui temporaneamente, in attesa di trasferirsi in una casa in campagna in via di ristrutturazione.

Nel passato di Laura una relazione complessa con il padre del bimbo, un geometra trentanovenne del luogo, non sfociata in una vera e propria convivenza, ma in compenso approdata ad una burrascosa rottura, con denunce reciproche e, da parte di lei, per stalking nei confronti dell’ex compagno. Tra i motivi di tensione, la custodia del bambino e i tempi e modalità di visita del padre. Con l’assistenza di alcuni legali, era stato raggiunto da poco un accordo in base al quale l’uomo poteva trascorrere con il figlioletto i pomeriggi di mercoledì e venerdì. Oggi doveva andare a prenderlo intorno alle 16.

Ma ha ricevuto prima la notizia della tragedia, portata dai carabinieri.

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