Cronache

Magdi Allam ancora nel mirino degli islamici: "Mi piacerebbe sgozzarti"

Continuano le minacce nei confronti di Magdi Cristiano Allam, egiziano convertito al cristianesimo, che ora si appella a Luciana Lamorgese per avere più protezione

Magdi Allam ancora nel mirino degli islamici: "Mi piacerebbe sgozzarti"

Dopo gli attentati di Nizza e di Vienna, gli occhi dell'Europa sono ancora più attenti a intercettare il fondamentalismo islamico radicato anche nel nostro Paese. Un ulteriore campanello d'allarme l'ha suonato Magdi Cristiano Allam dal suo profilo Facebook, dove ha raccontato l'ennesimo episodio di violenza verbale e minaccia nei suoi confronti.

"Ieri ho ricevuto una nuova condanna a morte: 'Mi piacerebbe sgozzarti brutta merda. Murted, cioé apostata'. Chiedo al Ministro dell’Interno di adeguare le misure di protezione al livello delle condanne a morte sentenziate da musulmani residenti in Italia", scrive Magdi Allam rivolgendosi a ministro Luciana Lamorgese. Questo è l'ennesimo attaco nei suoi confronti da parte chi, ancora una volta, gli ha rivolto parole d'odio per la sua conversione al cristianesimo. Una condizione di disagio che l'uomo vive da ormai molti anni in qualità di quello che, negli ambienti islamici più estremisti, viene definito un apostata, ossia un musulmano che ha rinnegato il suo credo.

Sul blog che tiene regolarmente sul web, Magdi Cristiano Allam analizza la minaccia ricevuta anche in ordine alle scritture coraniche: "La nuova minaccia di morte è islamicamente corretta perché specifica che l’apostata deve essere sgozzato. 'Mi piacerebbe sgozzarti brutta merda. Murted’. Perché solo sgozzando e decapitando l’apostata, recidendo la testa dal corpo e dissanguandolo fino a toglierli lo spirito vitale, si renderà impossibile la sua ricomposizione e l’ascesa nel Paradiso di Allah". Una lezione di islamismo applicato, quella di Allam, che lo preoccupa per le possibili implicazioni reali da parte dei fondamentalisti islamici.

Sono molti quelli pronti a mettere in pratica il dettame del Corano, in un Paese dove non c'è ancora la percezione del pericolo su minacce di questo tipo: "Cari amici, temo che i nostri magistrati che non conoscono la sharia, la legge islamica che si sostanzia di ciò che Allah prescrive nel Corano e di ciò che ha detto e ha fatto Maometto, che ragionano solo in termini cartesiani, che hanno come unico riferimento la nostra Costituzione e le nostre leggi laiche, non comprendano la gravità della condanna a morte per apostasia che mi viene periodicamente sentenziata anche da musulmani insospettabili".

Per questa ragione si rivolge alle istituzioni e a chi ha il potere di proteggerlo.

Magdi Cristiano Allam è sotto protezione da 18 anni ma ora il suo livello di allarme è cresciuto e vorrebbe che facesse lo stesso anche la protezione nei suoi confronti: "Chiedo comunque al Ministro dell’Interno di adeguare le misure di protezione che lo Stato mi accorda da 18 anni, e di ciò sono infinitamente grato, al livello delle condanne a morte che mi sono state reiterate recentemente".

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