Cronache

Mail choc di un'azienda: "No a corrieri di colore o indiani"

"Non utilizzate più trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili. Se non italiani, almeno dell'Est Europa": questa la lettera che un'azienda del Bresciano ha inviato ai suoi fornitori. "Ma è stato solo lo sfogo di un momento"

Mail choc di un'azienda: "No a corrieri di colore o indiani"

"Buongiorno, chiediamo tassativamente, pena interruzione di rapporto di fornitura con la vs Società, che non vengano più effettuate consegne utilizzando trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili". È la mail che un'azienda di Lumezzane (Bs), la Chino Color Srl, ha inviato a fornitori e clienti per chiedere loro di non utilizzare più corrieri extraeuropei. "Gli unici di nazionalità estera che saranno accettati saranno quelli dei Paesi dell'Est, gli altri non saranno fatti entrare nella nostra azienda né tantomeno saranno scaricati. Distinti saluti", si legge nella seconda parte della lettera. Una comunicazione che, dal momento in cui è stata resa pubblica, ha fatto discutere e non poco. Autore della mail è il proprietario dell'azienda Federico Becchetti. Il Giornale di Brescia ha provato inutilmente a contattarlo. Al suo posto ha parlato un collaboratore, che a proposito della mail razzista ha detto che si è trattato dello "sfogo di un momento. Lo sappiamo tutti che non è possibile fare come abbiamo scritto, così però ci pensano un po’ e si danno una calmata. Se posso passarvi Becchetti? È molto impegnato".

Sui social c'è chi, come l'avvocato Cathy La Torre che per prima ha diffuso su Twitter la foto della mail, parla addirittura di "anticipo di leggi razziali", mentre fornitori e clienti della Chino Color Srl - che dalla sua fondazione (nel 1929) si occupa di lavorazioni di nichelatura e cromatura su ottone - si interrogano sull'opportunità o meno di interrompere il rapporto con l'impresa bresciana.

Come la Dtm-Deterchimica, azienda di Torbole e Casaglia, il cui amministratore delegato Matteo Zanotti ha riunito il suo staff per decidere quale posizione assumere sulla vicenda.

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