Il gesto choc dei manifestanti: bruciata la bandiera della Lega

La manifestazione della Rete 'Mai con Salvini' in Piazza Trento a Catania e il Pd catanese ha annunciato la sua partecipazione. Urla, insulti e bandiere bruciate.

Il gesto choc dei manifestanti: bruciata la bandiera della Lega

Il fronte del No a Salvini si è dato appuntamento a Catania quest'oggi per protestare contro il leader del Carroccio. Una galassia eterogenea spesso in conflitto al suo interno accomunata per una giornata fatta da slogan, fischi, insulti e bandiere della Lega bruciate. Mentre il partito del Carroccio ha convocato in questi giorni i suoi stati generali a Catania in attesa del processo contro Salvini, che sembra sgonfiarsi come neve al sole, proprio questa mattina nella città etnea è partito un corteo a cui stanno partecipano un ventaglio di organizzazioni e partiti politici di sinistra: dal Pd fino ai centri sociali, passando per il Centro democratico e sardine.

La manifestazione anti-Salvini è stata organizzata dal coordinamento "Mai con Salvini Sicilia". In piazza Trento si sono raggruppate circa 500 persone, gran parte giovani e giovanissimi, non lontano da piazza Verga, dove c'è il tribunale in cui si è svolta l'udienza preliminare per il caso Gregoretti. Ad aprire il corteo è un furgone con uno striscione con la scritta: "abbiamo già la sentenza: Salvini merda!" A fianco alcuni ragazzi spingono due carrelli del supermercato pieni di rotoli di carta igienica con la faccia del leader della Lega. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta: "mai con Salvini, la giustizia non la fa un tribunale".

Durante le proteste è stata anche incendiata una bandiera del partito di Salvini. La foto è stata postata sui social con su scritto: "dalla manifestazione di Catania contro la presenza di Salvini in città, dimostrazione di affetto nei confronti della Lega Nord. Bruciata la bandiera leghista". Un inno di sfida e odio nei confronti del partito e del suo leader Matteo Salvini. Ma la digos e le forze dell'ordine stanno cercando di tenere sott'occhio la bollente giornata di manifestazioni politiche che scandirà il tempo nella città siciliana.

Nel pomeriggio è previsto un comizio di Matteo Salvini nel porto di Catania, stesso luogo che, due anni fa, divenne l’epicentro delle manifestazioni contro la gestione delle politiche connesse all’immigrazione.

Salvini incontrerà anche Giorgia Meloni e i leader di Forza Italia, tutti sul palco. A quel punto gli addetti alla sicurezza tenteranno di evitare una possibile deviazione della manifestazione organizzata a piazza Trento.

Nel frattempo, il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando ha inviato di fuoco contro il leader della lega affermando che: "La manifestazione a Catania, in pieno silenzio elettorale per le amministrative siciliane e per i ballottaggi nazionali, è conferma dello spirito eversivo che sempre più anima la destra italiana. Il tentativo di trasformare le aule del Tribunale in un improvvisato Papete è un fatto di estrema gravità. In Sicilia assume un sapore ancora più preoccupante, perché sempre e comunque, qui più che altrove gli attacchi alla Magistratura rischiano di lanciare messaggi inquietanti. A meno che non sia esattamente ciò Salvini vuole."


"Coloro che predicano il pacifismo e l'accoglienza, e nel frattempo bruciano le bandiere degli avversari politici, dovrebbero vergognarsi ed essere isolati." Lo dichiarano il segretario della Lega Sicilia Stefano Candiani e il capogruppo al consiglio comunale di Palermo Igor Gelarda.

"Crediamo che costoro siano motivo di vergogna anche per chi, in un passato ormai lontano, ha rappresentato una sinistra vicina alla gente." Quanto poi a Leoluca Orlando, sarebbe meglio che facesse appello alla propria memoria. Si ricorderebbe di quando fu lui a fare delle pesantissime insinuazioni nei confronti di magistrati che erano impegnati nella lotta alla mafia.

E se l'evocato spirito eversivo della destra si concretizza con il fatto che noi vogliamo mettere al centro della politica gli italiani, siamo ben felici di essere definiti eversivi, piuttosto che essere considerati coloro che dimenticano i propri figli. Orlando pensi piuttosto alla città di Palermo, ormai in totale stato di abbandono."

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