Cronache

Manovra pirata di Sea Watch: ​"schiacciata" una motovedetta

La "capitana" ha forzato il blocco attraccando nel porto di Lampedusa. Accusata di "tentato naufragio" rischia 11 anni

Manovra pirata di Sea Watch: ​"schiacciata" una motovedetta

Una manovra spericolata da vera pirateria. La comandante della Sea Watch, Carola Rackete, quando questa notte ha forzato il blocco per attraccare nel porto di Lampedusa, ha usato le maniere forti. Così forti da "schiacciare" una motovedetta della Guardia di Finanza tra il molo e la nave Sea Watch. Insomma quello che è accaduto questa notte è del tutto fuorilegge. Per fortuna la manovra della capitana non ha avuto conseguenze sugli uomini delle fiamme gialle a bordo della motovedetta. Ma di certo questa mossa avrà conseguenze pesantissime sul percorso giudiziario che la stessa Carola Rackete dovrà affrontare. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, non ha esitato a definirla "criminale". Tra i reati contestati alla capitana ci sono quelli di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, resistenza alle navi da guerra e anche tentato naufragio. Proprio questo reato è quello che potrebbe inguaiare di più la Rackete: la pena prevista va dai 5 ai 12 anni.

Quando la nave ha forzato il blocco di fatto una motovedetta della Gdf è rimasta a presidiare il molo facendo la spola tra le due estremità del punto di attracco proprio per evitare l'ingresso in porto della Sea Watch. La Rackete ha del tutto ignorato questo movimento e ha puntato il molo. La motovedetta in questo modo è rimasta schiacciata vicino alla banchina. Da fonti della Gdf emerge tutta la preoccupazione per quei momenti di terrore vissuti a bordo della motovedetta. "Addosso a noi è arrivato un bestione da 600 tonellate. Abbiamo rischiato di morire. Da parte della Sea Watch una manovra criminale, noi siamo stati schiacciati sulla banchina", fanno sapere le fiamme gialle all'Adnkronos.

E così adesso si apre un nuovo capitolo. La capitana è stata arrestata e dovrà affrontare tutte le conseguenze del suo gesto. "Non avevamo scelta: al comandante, iscritto nel registro degli indagati, non è stata data nessuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo", ha affermato Giorgia Linardi, la portavoce di Sea Watch. Pronta la risposta del titolare del Viminale: "Comandante fuorilegge arrestata. Nave pirata sequestrata. Maxi multa alla ONG straniera. Immigrati tutti distribuiti in altri Paesi europei. Missione compiuta. P.S. Vergogna per il silenzio del governo olandese. Tristezza per i parlamentari italiani a bordo di una nave che non ha rispettato le leggi italiane, attaccando addirittura una motovedetta delle nostre Forze dell’Ordine. Giustizia è fatta". Infine, dopo l'arresto, la Rackete si è scusata con i finanzieri: "Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso.

La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi".

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