Cronache

"Manuela morì sgozzata": i risultati dell'autopsia fanno luce sull'omicidio

Il corpo di Manuela fu ritrovato ad agosto, 20 giorni dopo la sua scomparsa. Dell'omicidio è accusato l'ex amante

"Manuela morì sgozzata": i risultati dell'autopsia fanno luce sull'omicidio

Manuela Bailo, 35 anni, morta la notte tra il 28 e il 29 luglio scorso, sarebbe stata uccisa da uno "shock emorragico dovuto alla sezione completa dell’arteria carotidea, in seguito a un taglio". L'autopsia non lascia dubbi: secondo il medico legale, Manuela è stata sgozzata.

La donna era scomparsa il 28 luglio, ma il suo corpo era stato ritrovato solo 23 giorni dopo, in una vasca per liquami sul retro di una cascina. A condurre gli inquirenti sul luogo in cui era nascosto il cadavere era stato l'amante di Manuela, Fabrizio Pasini, arrestato il 20 agosto dai carabinieri e reo confesso dell'omicidio della ragazza.

La versione di Pasini, però, non ha mai convinto gli inquirenti. L'uomo, infatti, sostiene che"non voleva ucciderla" e l'avrebbe solamente spinta dalle scale in seguito a una lite e poi cercato disperatamente di rianimarla. In effetti, sembra che le fratture craniche della ragazza siano "compatibili con una caduta dalle scale", ma l'autopsia ha rivelato chela donna sia morta per il taglio della gola.

Secondo la ricostruzione della difesa, quel 28 luglio, Manuela uscì di casa alle 17.30, per incontrare Fabrizio: avrebbe voluto interrompere la relazione con l'uomo, sposato e con figli. Il confronto, però, sarebbe degenerato in un litigio che avrebbe portato l'uomo a spingere l'amante giù dalle scale. Lei avrebbe picchiato la testa e perso conoscenza. Fabrizio avrebbe provato a rianimarla e, non riuscendoci, avrebbe poi nascosto il corpo.

Ma il pm non crede alla versione dell'uomo: secondo gli inquirenti, Manuela sarebbe stata prima stordita con un corpo contundente e poi accoltellata alla gola.

L'unica consolazione, che deriva dall'autopsia, è che Manuela se ne sia andata "senza alcuna agonia".

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