Cronache

La mappa dei covi degli antagonisti

Una mappa della violenza che va da nord a sud. A Milano la polizia monitora 25 centri sociali, mentre a Roma 41. Ma diversi covi sono "sommersi" e nessuno può entrare

La mappa dei covi degli antagonisti

Dopo le devastazioni e le "bravate" dei black bloc che indisturbati hanno distrutto letteralmente Milano, si cerca di capire quali siano i covi in cui possano formarsi e organizzarsi le truppe degli incappucciati. Di fatto nel mirino delle forze dell'ordine e soprattutto dell'Antiterrorismo sono entrati tutti quegli edifici occupati in tutta Italia da anarchici e antagonisti. Di fatto i centro sociali "abusivi" sono 170 in tutta Italia. Questi sono quelli di cui la polizia è a conoscenza. Ma ce ne sarebbero altrettanti "sommersi" di cui non si ha notizia. Ed è in questi covi che gli antagonisti preparano il loro piano di distruzione. Nelle due principali città italiane se ne contano 66. 41 a Roma e 25 a Milano. I centri sociali, secondo gli investigatori, sono le basi operative italiane. I centtri poi entrano in contatto con le realtà europee e a questo punto definiscono anche le trasferte in entrata e in uscita per gli altri gruppi che partecipano alle azioni violente. In totale su tutto il territorio nazionale, come racconta il Tempo, si contano 111 luoghi di ritrovo a cui vanno aggiunti quelli posti sotto osservazione dall'Antiterrorismo.

I centri sociali sono dei veri e propri fortini in cui è impossibile pentetrare. Quello dei luoghi di ritrovo di anarchici e antagonisti è un mondo sommerso. Ma in questo momento la politica appare ferma e impotente. Di fatto nessun blitz della polizia prova a smantellare i covi dei teppisti. E così hanno gico facile per prepararsi ai grandi appuntamenti come quello del 1 maggio a Milano. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni dopo le devastazioni di Milano ha dichiarato guerra ai centri sociali: "Non possiamo costringere i milanesi e soprattutto i commercianti a fare causa ai centri sociali. Lo faremo noi", ha affermato Maroni. Intanto mentre si attende che il Viminale agisca con convinzione per smantellare la rete teppista dei black bloc non resta che contare i danni.

La Regione Lombardia ha già stanziato 1,5 milioni di euro per risarcire chi ha dovuto affrontare venerdì scorso la furia ingiustificata di chi conosce solo la legge della devastazione.

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