Cronache

Il marito di Veronica: "Non credo a mia moglie"

È andato a lavorare come ogni giorno, anche oggi, Davide Stival. Il suo avvocato Daniele Scrofani sostiene che non ritenga "credibile la versione di Veronica Panarello ma, nel caso avessa fornito elementi certi, nessuno sconto a nessuno

Il marito di Veronica: "Non credo a mia moglie"

È andato a lavorare come ogni giorno, anche oggi, Davide Stival. Il suo avvocato Daniele Scrofani sostiene che non ritenga "credibile la versione di Veronica Panarello ma, nel caso avessa fornito elementi certi, nessuno sconto a nessuno. L’obiettivo è la verità, chiunque sia il colpevole". Ieri l’ennesima versione della donna che assistita dal suo avvocato, Francesco Villardita, davanti al pm Marco Rota ed agli investigatori di Mobile e carabinieri, Antonino Ciavola e Domenico Spadaro, ha chiamato in causa il suocero, Andrea Stival come autore materiale del delitto; Veronica Panarello ha sostenuto che avrebbe ucciso lui il piccolo Loris perchèil bambino voleva svelare una presunta relazione tra lei e il suocero, legame - come ha detto l’avvocato dell’uomo, Biazzo - "già risultato inesistente dalle verifiche processuali". Ancora non sarebbe filtrata alcuna indiscrezione sulla data dell’interrogatorio di Andrea Stival che la Procura, "atto dovuto", ha indagato.

La donna dunque in questa storia si è ritagliata un nuovo ruolo, quello da testimone. Secondo il suo racconto, lei non avrebbe avuto una parte attiva nell'omicidio. Avrebbe avuto paura della reazione di Andrea Sival e non avrebbe chiamato aiuto. Lui l'avrebbe bloccata e minacciata. E poi il silenzio nel timore di rappresaglie sul figlio più piccolo.

Una versione che lascia scettici gli investigatori, ma che di certo complica il quadro di un giallo in cui la verità è sempre più difficile da trovare.

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