Politica estera

Il martire che solo la Russia non capisce

La morte di Navalny indebolisce ancora di più l'immagine di Putin ai nostri occhi, sicuramente è un altro passo verso la non reversibilità del processo di isolamento di questa Russia dalle democrazie del mondo

Il martire che solo la Russia non capisce

Ascolta ora: "Il martire che solo la Russia non capisce"

Il martire che solo la Russia non capisce

00:00 / 00:00
100 %

Yulia Navalnaya, vedova del dissidente anti Putin Alexei Navalny morto quattro giorni fa in un carcere siberiano, ha pronunciato ieri a Bruxelles davanti ai ministri degli Esteri dei Paesi Ue uno di quei discorsi destinati a rimanere nella storia degli uomini liberi, per alcuni una presa in eredità della missione del marito. Sono parole (all'interno trovate il testo integrale) che qualsiasi persona occidentale dotata anche solo di un barlume di orgoglio e buon senso non può che sottoscrivere, ma altrettanto non mi sento di dire del popolo russo. Certo, a Mosca e in qualche altra città, qualche centinaia, forse migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per ricordare Navalny e per protestare contro il regime di Putin. Parliamo di persone coraggiose a cui va la nostra ammirazione ma restano comunque una goccia nel mare russo, il Paese più esteso, e fra i più popolati, del mondo.

Quando ci si chiede come possa Putin permettersi di mandare al macello centinaia di migliaia di giovani russi nell'acquitrino ucraino senza di fatto subire alcun serio contraccolpo, quando rimaniamo allibiti di fronte all'uso metodico che lui fa dell'omicidio per eliminare gli avversari politici non teniamo conto che il popolo russo guarda tutto ciò con occhi diversi dai nostri. Passati senza alcuna interruzione dalla dittatura zarista a quella comunista i russi non hanno mai sperimentato una vera democrazia e quindi hanno uno strano e offuscato concetto di diritti civili, della libertà e in fondo anche del valore della vita umana che non è bene assoluto bensì subordinato al volere del potente di turno.

Certamente la morte di Navalny indebolisce ancora di più l'immagine di Putin ai nostri occhi, sicuramente è un altro passo verso la non reversibilità del processo di isolamento di questa Russia dalle democrazie del mondo, ma paradossalmente Putin potrebbe uscire rafforzato nella sua folle leadership interna sia rispetto alla gerarchia militare e civile che nei confronti della maggioranza dei russi che pare proprio non cerchi alternative all'uomo forte che tutto decide e a tutto provvede con qualsiasi mezzo. Il nome di Alexei Navalny si aggiunge alla già lunga lista di martiri ed eroi russi della libertà e dei diritti.

Peccato che molti russi non lo sappiano e che a molti altri, pur sapendolo, poco importi.

Commenti