Cronache

"Matrimoni gay, cavallo di Troia"

Duro monito del presidente Cei: "Basta tentativi di indebolire la famiglia con nuove figure pretestuose"

"Matrimoni gay, cavallo di Troia"

La famiglia è sorgente di futuro. Indebolirla con nuove figure create pretestuosamente, come i matrimoni gay, rischia di trasformarsi in un cavallo di Troia che minacciano di scalzare culturalmente e socialmente il nucleo portante della persona e dell'umano. Con queste parole il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha aperto oggi l'assemblea dei vescovi italiani che si svolge ad Assisi da oggi a giovedì prossimo.

"L'amore non è solo sentimento - ha spiegato il porporato in riferimento anche ai recenti dibattiti sorti in seno al Sinodo sulla famiglia - è decisione; i figli non sono oggetti né da produrre né da pretendere o contendere, non sono a servizio dei desideri degli adulti: sono i soggetti più deboli e delicati, hanno diritto a un papà e a una mamma".

La crisi economica e le responsabilità della politica

Il cardinal Bagnasco ha poi rivolto un appello alla politica, invitata ad "ascoltare le sofferenze" e ad interrogarsi su "chi siamo e su chi vogliamo essere", contrastando le "difficoltà economiche che, al limite della miseria, incidono sulla tenuta delle famiglie" italiane. L'arcivescovo di Genova sottolinea come il tasso di crescita della disoccupazione non accenni ad invertire la direzione, sottolineando la necessità di ragionare "non solo in termini di finanza ma innanzitutto di produzione e sviluppo assicurando che il patrimonio industriale e professionale di riconosciuta eccellenza possa rimanere saldamente ancorato in casa nostra". Il porporato ha poi denunciato il dramma della disoccupazione giovanile, ricordando che con la crisi economica "si sta perdendo una generazione".

La formazione del clero

Ampio spazio è stato poi dato al tema centrale dell'assemblea di questi giorni, dedicata alla vita e alla formazione del clero: "Le difficoltà derivanti dalla diminuzione del clero le affrontiamo con la nostra responsabilità di Pastori - spiega il presidente dei vescovi italiani - ma ciò non offusca la realtà del nostro clero che si dedica al proprio ministero accanto alla gente con ammirevole generosità. I poveri e i bisognosi, le famiglie e gli anziani, il mondo dei ragazzi e dei giovani sono la loro famiglia."

I cristiani perseguitati

Il cardinale arcivescovo di Genova ha infine concluso la propria prolusione con un accenno al problema dei cristiani perseguitati, puntando il dito contro la "connivenza internazionale" del silenzio intorno al "pervicace progetto di eliminare la presenza cristiana dalla Terra Santa come da altre regioni sia del Medio Oriente che dai Balcani e della Terra attraverso una persecuzione a volte evidente e brutale" (una delegazione Cei è appena tornata da Gaza, ndr).

"Forse che i cristiani sono una presenza scomoda - chiede Bagnasco - per progetti culturali e politici, per interessi economici e finanziari? E' forse questa la vera ragione di tanta connivenza internazionale? Noi non possiamo tacere."

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