Cronache

Medico aggredito nel leccese perché non prescrive oppiacei

Il camice bianco è stato minacciato di morte dopo il suo rifiuto. L’Ordine dei medici di Lecce invita il collega alla denuncia

Medico aggredito nel leccese perché non prescrive oppiacei

Ennesimo episodio di violenza nei confronti di un medico. Questa volta teatro dell’aggressione verso un camice bianco è stato l’interno dell’ambulatorio di Guardia medica di Muro Leccese, comune in provincia di Lecce. Il medico sarebbe stato aggredito dopo essersi rifiutato di prescrivere farmaci, tra cui alcuni oppiacei, a un uomo. Il fatto è avvenuto ieri, venerdì 23 agosto, in tarda serata. In ambulatorio sarebbe giunto un uomo richiedente la prescrizione di farmaci, tra i quali oppiacei. Quando il medico di turno si è rifiutato di scrivere la ricetta richiesta, l’uomo avrebbe minacciato di morte il sanitario, dopo aver sollevato la scrivania in un impeto di rabbia. Fortunatamente la vittima di tale aggressione è riuscita a mantenere i nervi saldi e le minacce non si sono trasformate in aggressione fisica.

Immediata la reazione dell’Ordine dei medici di Lecce appena saputo quanto accaduto, che ha esortato il collega a denunciare il fatto alle Forze dell’ordine e al direttore del distretto socio-sanitario di competenza. In un comunicato divulgato si legge che “L'Ordine dei medici di Lecce e la commissione sul "Disagio lavorativo" denunciano con forza e sdegno l'ennesimo episodio di violenza perpetrato ai danni di un collega mentre svolgeva il suo servizio, nei giorni scorsi, nella sede di continuità assistenziale a Muro Leccese”. Nella nota l’Ordine ha inoltre sottolineato che quanto avvenuto nel comune pugliese è solo l’ultimo episodio di violenza nei confronti di operatori sanitari.

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi, ha sottolineato che “molto spesso atteggiamenti come quello di ieri sera non vengono denunciati da chi li subisce perché si ha paura di ritorsioni". Ha inoltre spiegato "Non siamo più disposti a tollerare in silenzio le aggressioni verbali, fisiche, psicologiche e le continue minacce velate o palesi, mentre dobbiamo avere la serenità di intraprendere azioni decisive e spesso vitali con rapidità e adeguatezza. Riteniamo perciò necessario portare a compimento di legge la proposta per cui ogni aggressione ad un operatore sanitario in quanto pubblico ufficiale, sia perseguita con automatismo legislativo con incremento delle pene previste, fornire ampia e capillare informazione, come si sta impegnando a fare questo Ordine, sul corretto, efficace e lecito utilizzo delle strutture sanitarie, soprattutto legate all'urgenza. Vogliamo dare una vera sicurezza e dignità ai Colleghi, ed in particolare a quelli impegnati in prima linea, rivedendo anche ruoli e organizzazione della continuità assistenziale, sulla base della progettualità da noi a suo tempo proposta”.

Importante è anche riuscire ad assicurare il rispetto a professionisti che hanno seguito un iter formativo tra i più difficili e lunghi.

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