Cronache

La città ostaggio dei migranti: "Pure mensa abusiva..."

Sono ripresi i flussi migratori verso la Francia, numerosi gli accampamenti abusivi a Ventimiglia: dal lungomare, alla ferrovia, al greto del fiume Roya. C'è pure una mensa abusiva verso la frontiera, e tra sindaco e prefetto ora è braccio di ferro

La città ostaggio dei migranti: "Pure mensa abusiva..."

Sono tornati a crescere i flussi migratori verso la Francia e Ventimiglia si riconferma anche quest'anno crocevia obbligato per centinaia di stranieri diretti oltreconfine. L'arrivo della calda stagione e la mancanza di un centro di accoglienza (quello del campo Roya è stato chiuso nel luglio 2020) si è tradotto con la nascita di nuovi accampamenti, a macchia di leopardo, in tutta la città. A partire dalla spiaggia, per continuare con la ferrovia e il greto del fiume Roya, costellato di tende in mezzo alla fitta vegetazione.

Alla ormai ben nota emergenza sanitaria si aggiungono pure quella umanitaria e quella igienica. Gli stranieri, infatti, vivono in condizioni pietose, senza servizi igienici e vengono rifocillati in aree di fortuna. Ad esempio, di fronte al cimitero. Ma ciò che più fa discutere in questi giorni è la presenza di una mensa abusiva in corso Mentone, poco lontano dal confine italo-francese di Ponte San Luigi, dove i no border sfamano decine di migranti, senza tuttavia rispettare la normativa sanitaria.

E guai ad avvicinarsi, un monito che vale per curiosi e soprattutto giornalisti, che vengono allontanati in malo modo, con insulti ai limiti della minaccia. Per risolvere una volta per tutte l'emergenza migranti, ed evitare che si torni a qualche anno fa, con centinaia di stranieri accampati sul sagrato della chiesa delle Gianchette (immagini che fecero il giro del mondo), il sindaco della città di confine, Gaetano Scullino (lista civica Scullino, area centrodestra), ha chiesto alla Prefettura un intervento massiccio e decisivo.

Ma non è tutto. Per evitare problemi di ordine pubblico dovuti alla presenza di soggetti anche pericolosi, il primo cittadino ha invocato la presenza di ronde notturne di forze dell'ordine e mediatori culturali. "Confido che al più presto vengano avviati gruppi organizzati composti da forze dell'ordine e mediatori culturali, che, a piedi, soprattutto nelle ore serali e notturne, spieghino ai migranti i necessari diritti e doveri, imponendo il rispetto delle regole, pena espulsione, e le opportunità", ha affermato Scullino in un documento inviato al prefetto di Imperia, Alberto Intini e sottoscritto dai tutti gli amministratori della maggioranza di centrodestra.

Nel ritenere prioritario che: "Le Istituzioni si uniscano alla mia città nella condanna di episodi violenti, di qualsiasi natura e tipo, perpetrati da migranti verso cittadini e dai cittadini verso i migranti", Scullino chiede che vengano attivati tutti i canali regionali e nazionali, affinché ci sia una ridistribuzione del peso del flusso migratorio sugli altri centri già esistenti.

Parole molto forti quelle del primo cittadino, che hanno innescato un braccio di ferro con il prefetto, specie per quanto riguarda i numeri che servono a rendere l'idea dell'entità del fenomeno migratorio. In tutto questo marasma, si rischia pure la crisi di maggioranza. Se da una parte il sindaco e la sua lista civica sono contrari ad aprire un nuovo centro, Forza Italia, che fa parte del governo cittadino, chiede di aprire un centro emergenziale; mentre la Lega è assolutamente contraria a dare ospitalità ai migranti, pena la crisi politica.

"Serve decisionismo per smantellare gli accampamenti più o meno organizzati - afferma l'onorevole Flavio Di Muro -. Una problematica che attanaglia diverse zone della città di Ventimiglia e che va fermata. La bidonville sorta e cresciuta, in Corso Mentone, nella frazione di Grimaldi di Ventimiglia è da sgomberare al più presto.

Da tempo è divenuta luogo di assembramento, assistenza e stazionamento permanente di decine di immigrati respinti sistematicamente al confine e che grazie alla complicità di non precisate associazioni straniere hanno deciso di stazionare in un luogo pubblico, evidentemente non idoneo".

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