Cronache

Migranti, blitz sull'accoglienza. Ecco la truffa delle "false onlus"

Perquisizioni della Finanza e 11 arresti a Lodi. Le accuse: associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato

Migranti, blitz sull'accoglienza. Ecco la truffa delle "false onlus"

L'inchiesta si chiama: "Fake onlus". False onlus dell'accoglienza ai migranti. La notizia arriva da Lodi, dove i finanzieri del comando provinciale locale, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, stanno eseguendo numerose perquisizioni e ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 11 persone (cinque arresti ai domiciliari, uno in carcere, poi obblighi di dimora e presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria).

I soggetti sono indagati per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e per autoriciclaggio. Sul posto sono impiegati oltre 100 finanzieri.

Come spiega la Finanza, tra il 2014 e il 2019, le Onlus e le Cooperative sociali indagate avrebbero "beneficiato, complessivamente, di somme pubbliche per oltre 7 milioni di euro ma la gestione economico-finanziaria ha permesso di far luce su un articolato e complesso sistema distrattivo di fondi pubblici". Quattro le Onlus coinvolte. L'inchiesta, guidata dai pm Bocassini e Prisco, punta sui falsi documenti che le associazioni avrebbero presentato per partecipare ai bandi dell'accoglienza.

Non solo. Stando sempre a quanto trapela dalla procura milanese, alcune delle onlus investite dall'inchiesta sarebbero collegate a "noti pluripregiudicati" appartenenti alla 'ndranghetà. Le indagini, si legge in una nota della Guardia di Finanza di Lodi, hanno fatto emergere "un pericoloso sodalizio criminale che si è stabilmente inserito nelle gare pubbliche per la gestione dell'emergenza dei migranti indette dalle prefettura di Lodi, Pavia e Parma".

In questo modo, spiega la Gdf, pluripregiudicati legati alla 'ndrangheta avrebbero sfruttato le onlus "per far ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza; infatti veniva attestata, falsamente, la possibilità/necessità di poter accedere ai benefici di legge attraverso l'assunzione presso le predette cooperative".

Nel corso delle indagini, durate due anni, gli investigatori hanno registrato "la progressiva costituzione di Onlus-Cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative appositamente costituite al sol fine di partecipare ed aggiudicarsi le gare/convenzioni indette dalle citate prefetture offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti". Inoltre, agli 11indagati viene contestato di "avere falsamente indicato di offrire servizi di integrazione a favore degli immigrati indicando quali consulenti presenti nella struttura psicologi, criminologi e avvocati che non risultano avere prestato attività lavorativa".

Immediato il commento di Matteo Salvini. "Il business dell'immigrazione ha fatto gola ad alcune onlus di Lodi", dice il ministro dell'Interno. "Meno sbarchi e meno soldi per i professionisti dell'accoglienza, così risparmiamo, difendiamo l'Italia e investiamo per assumere più forze dell'ordine.

La pacchia è finita".

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