Cronache

Migranti, nuovo sbarco a Lampedusa: in 20 su un barchino

Mini sbarco a Lampedusa. Ieri sera sulla spiaggia della Guitgia, è approdata una piccola imbarcazione con a bordo 20 migranti, 15 uomini e cinque donne

Migranti, nuovo sbarco a Lampedusa: in 20 su un barchino

Mini sbarco di migranti a Lampedusa. Ieri sera, intorno alle 22,30, sulla spiaggia della Guitgia, è approdata una piccola imbarcazione con a bordo 20 migranti, 15 uomini e cinque donne. Non si fermano, dunque, gli sbarchi in Sicilia. Questo di Lampedusa segue di poche ore l'approdo di una trentina di persone arrivate nella notte tra lunedì e martedì a Siculiana, nell'Agrigentino. Con l'inizio della nuova stagione estiva ripartono gli sbarchi e lo fanno in un momento molto delicato nello scacchiere mediteranneo.

Il doppio sbarco arriva all'indomani della dura nota della nave ong Mare Jonio che in una denuncia per calunnia contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha spiegato di avere sempre agito nel pieno rispetto "delle normative nazionali ed internazionali in tema di soccorsi in mare, attenendosi scrupolosamente alle istruzioni ricevute nel corso dell'intervento SAR dalle Autorità competenti, ed avendo a cuore esclusivamente la salvezza e l'integrità delle vite soccorse". Le indagini avviate in relazione al soccorso di 50 migranti il 18 marzo scorso "hanno peraltro gettato luce su una serie di gravi disfunzioni, e di anomalie, nelle procedure di intervento SAR coordinate dalla c.d. Guardia Costiera Libica, che sono state recentemente riportate anche sugli organi di stampa, e che inducono, ragionevolmente, a pensare che, se per una pura casualità la Mare Jonio non avesse incrociato il gommone in avaria in seguito soccorso, ben più tragico sarebbe stato l'epilogo della vicenda in esame".
Formalmente invitata dalla autorità libiche a mantenersi ad 8 miglia nautiche di distanza dalle coordinate dell'evento, Mare Jonio ha "ottemperato agli ordini ricevuti" e si è "in seguito imbattuta casualmente nel gommone in avaria carico di migranti". "Soltanto grazie alle pressioni esercitate da IMRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Center), attivata da Mare Jonio, una motovedetta libica fu da ultimo inviata sul punto dell'evento, molte ore dopo le prime segnalazioni, quando già le operazioni di recupero dei naufraghi da parte del rimorchiatore volgevano al termine". Le autorità libiche nell'occasione "si limitarono a ringraziare la Mare Jonio per la collaborazione per poi, contrariamente a quanto riferito nella direttiva ministeriale, rientrare a terra senza mai aver dato alcuna disposizione o ordine al personale del rimorchiatore".
Quanto alla rotta, quella su Lampedusa era "la sola praticabile" e "nonostante ciò, una richiesta di POS venne inoltrata anche alle autorità maltesi, senza, tuttavia, ottenere risposta".

"Ne discende - conclude la ong - che nessuna delle affermazioni contenute nella direttiva ministeriale con riferimento alla condotta illecita attribuita alla Mare Jonio risponde al vero - non l'inottemperanza alle istruzioni dell'autorità di coordinamento straniero; non la deliberata scelta di dirigersi su Lampedusa al fine di inoltrare strumentalmente una richiesta di POS all'Italia; non la consapevole e deliberata scelta di operare contra legem al fine di introdurre migranti in condizioni di irregolarità in Italia.

Del pari non risponde al vero, e costituisce fatto grave e fortemente lesivo dell'immagine e del decoro della Mare Jonio, nonchè potenzialmente foriero di ingiuste conseguenze penali, la riferita volontà di ritornare in mare allo scopo di trasferire in Italia migranti in condizioni di irregolarità".

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