Cronache

Migranti, sbarchi record in Italia. In un mese quasi 10 mila arrivi

Dall'inizio del 2017 sbarcati 9.359 migranti, in aumento del 55% rispetto ai 6.030 dello stesso periodo del 2016

Migranti, sbarchi record in Italia. In un mese quasi 10 mila arrivi

È pari a 9.359 il numero dei migranti e richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane dall'inizio del 2017, in aumento del 55% rispetto ai 6.030 dello stesso periodo del 2016. È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dall'Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), che coprono il periodo dal primo gennaio al 5 febbraio. Più alto anche il numero delle morti in mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale, pari a 228 rispetto ai 90 dispersi dell'anno scorso. L'ufficio libico dell'Oim riferisce che finora 1.401 migranti e richiedenti asilo sono stati tratti in salvo dalla Guardia costiera del paese nordafricano, mentre 42 corpi sono stati rinvenuti a Sabrata, Zuara, Tripoli e Tajoura.

Gli stranieri provengono in grande maggioranza dall'Africa: Guinea, Costa d'Avorio, Nigeria, Senegal e Gambia. Terminerà il 13 febbraio l'addestramento della Guardia costiera libica a bordo della nave italiana San Giorgio. Lo ha detto la scorsa settimana l'ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'operazione "Sophia - Eunavfor Med", a "Radio 24": "Abbiamo 89 allievi libici che stiamo addestrando, termineranno il 13 febbraio e questo sarà il primo risultato concreto, saremo la prima forza internazionale che avrà addestrato un gruppo così importante anche di ufficiali e sottufficiali che a loro volta diventeranno alcuni addestratori e altri andranno sulle motovedette che la Libia riceverà prossimamente", ha detto Credendino.

Motovedette in arrivo dall'Italia secondo un accordo precedente. A quel punto saranno direttamente i libici a pattugliare l'ultimo tratto di mare lungo le coste da cui partono gli scafisti. Obiettivo di questo addestramento, ha spiegato ancora l'ammiraglio della San Giorgio, "è quello di consentire alla guardia costiera libica di avere mezzi per pattugliare le proprie acque territoriali dove noi non possiamo entrare. E quindi da un lato combattere ogni tipo di attività illecita, non solo il traffico di esseri umani ma anche droga, petrolio e armi". I primi ministri di Italia e Libia, rispettivamente Paolo Gentiloni e Fayez al Sarraj, hanno firmato lo scorso 2 febbraio a Roma un memorandum d'intesa per la gestione dei flussi migratori. Il memorandum si colloca nel solco delle intese precedenti. La prima - sottoscritta nel 2008 dall'allora ministro dell'interno Roberto Maroni con il governo di Muhammar Gheddafi - prevedeva che l'Italia versasse alla Libia cinque miliardi di dollari in aiuti, in cambio del pattugliamento costante della costa per impedire ai migranti di partire; la seconda - rinnovata nel 2012 dall'allora ministro Anna Maria Cancellieri - prevedeva il control lo delle frontiere meridionali della Libia e l'addestramento delle forze di polizia di frontiera locali.

Per sostenere questo progetto l'Italia sarebbe pronta a fornire Tripoli un sistema di radar, già previsto nell'accordo del 2012, e velivoli senza pilota.

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