Cronache

A Milano nevica, a Roma chiudono le scuole

A Milano nevica, a Roma chiudono le scuole

A Milano nevica e a Roma chiudono le scuole. Non c'è niente da fare, difficile venirne fuori in questo nostro disgraziato Paese in cui a diverse (diciamo così) latitudini, si continua a viaggiare a velocità troppo diverse. E nel quale la schizofrenia è ormai un marchio di fabbrica sempre più difficile da far digerire oltreconfine. Ma non solo. Perché è vero, le previsioni davano precipitazioni e magari anche a carattere nevoso, ma le tempeste artiche sono decisamente un'altra cosa.

E allora fa sorridere la foto postata dal sempre più social sindaco di Milano Giuseppe Sala che immortala un tram milanese che avanza nella sua classica livrea gialla tra i fiocchi di neve. Non per metterla giù spessa, ma indubbiamente due cose che a Roma assomigliano sempre più a un miraggio: un tram che cammina e magari arriva addirittura alla fermata successiva e la neve che scende placida senza impedire a gente di buona volontà di andare a lavorare. E ai bambini di raggiungere la scuola.

«I milanesi non si spaventano per due fiocchi di neve dai... #amomilano» l'impietosa chiosa del primo cittadino di fronte alla serrata imposta dalla collega Virgina Raggi alla città eterna che i fiocchi di neve ieri alla fine li ha visti solo in fotografia. Tanto da scatenare la solita insurrezione dei concittadini contro l'Alice nel paese delle meraviglie pentastellate. Questa volta è toccato ai presidi capitolini che mentre a Milano professori e scolari sgobbavano sui libri, avendo le aule vuote non ci sono andati giù per niente leggeri. «Avere chiuso le scuole a Roma fa ritornare alla mente Esopo, con il suo al lupo al lupo - ha attaccato con dotta citazione il presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio, Mario Rusconi -. In realtà le modeste precipitazioni hanno creato più allarmismo e disagi alle famiglie che seria preoccupazione per l'incolumità di alunni, insegnanti e personale scolastico». Di qui l'accusa alla sindaca Raggi di avere chiuso le scuole e causato tanti disagi per «un po' di pioggerella». Con la beffa che proprio ieri lo stesso Rusconi partecipava a un convegno organizzato dall'università La Sapienza alla Galleria nazionale d'arte moderna a cui partecipavano scolaresche provenienti da diverse città del Nord Italia, con ragazzi che gli hanno fatto notare che «per le stesse motivazioni le loro scuole dovrebbe rimanere chiuse tutto l'anno». Piccata la replica della sindaca grillina per la quale «amministrare significa avere il coraggio di prendere anche decisioni giuste impopolari, come chiudere le scuole quando c'è il rischio, attestato dai bollettini meteo della Protezione civile, di una burrasca di vento che mette a repentaglio la sicurezza degli studenti. La vita umana vale più delle polemiche di qualche aspirante politico che pontifica sul danno altissimo di immagine alla scuola».

Parole che evidentemente non hanno convinto l'associazione dei consumatori che si è scagliata contro l'ordinanza della Raggi che non contenta di avere chiuso le scuole, ieri ha blindato anche parchi, cimiteri e ville storiche. Nemmeno fosse in arrivo un uragano. Un provvedimento «assurdo e ingiustificato che ha gettato nel caos migliaia di famiglie», la protesta del Codacons secondo cui «la fretta con cui è stata assunta la decisione, ha creato problemi a migliaia di genitori, costretti a prendere un giorno di ferie per accudire i figli, rimandare impegni o spendere soldi per babysitter, non avendo avuto il tempo per organizzarsi. Una situazione che dimostra le incapacità dell'amministrazione di fronte al maltempo: anziché pulire tombini e caditoie e raccogliere le foglie da strade e marciapiedi per evitare allagamenti e disagi stradali, il Comune preferisce risolvere il problema alla radice, chiudendo direttamente le scuole». Così è nella città eterna, finita nella mani di un sindaco a cinque stelle. Fortuna che da oggi è previsto in arrivo il bel tempo.

Su tutta la Penisola, mentre su Roma all'orizzonte non sono previsti cambi di sindaco.

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