Cronache

Scatta l'allarme sugli ascensori: cosa succede. Occhio al giorno "maledetto"

Ascensori con oltre 30 anni di servizio e interventi di manutenzioni frequenti, l'allarme lanciato da Consorzio per l'Italia che allerta sui bonus edilizi che in questi mesi hanno rivitalizzato il settore edilizio

Scatta l'allarme sugli ascensori: cosa succede. Occhio al giorno "maledetto"

È sabato il giorno nero per la mobilità verticale, ovvero ascensori, montacarichi, elevatori e scale mobili. Sabato, infatti, è il giorno in cui è più probabile rimanere bloccato dentro un ascensore almeno secondo le ultime statistiche dei Vigili del Fuoco. Il dato fa sorridere ma fotografa la situazione attuale per quanto concerne il tema della sicurezza negli edifici privati. Con quasi un milione di impianti l’Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Cina per numero di ascensori, che rappresentano un vero e proprio sistema di trasporti da 100 milioni di corse al giorno e 10 milioni di utilizzatori. Secondo gli addetti ai lavori i nostri ascensori sono vecchi, poco sicuri e questo comporta il corretto funzionamento. In Italia c'è circa un milione di ascensori. Oltre 500 mila sono considerati obsoleti, nati prima del 1990, e per questo andrebbero quanto meno controllati. L'Italia è fanalino di coda: tutti gli altri paesi in Europa si sono adeguati mentre il nostro non si è mosso da questo punto di vista. I dati sono stati presentati in occasione dell'evento “Insieme per” promosso da Consorzio per l’Italia, organismo no profit al quale aderiscono già 120 imprese del settore che gestiscono circa 100 mila impianti al servizio di 5 milioni di utenti.

Troppi interventi

Secondo la relazione presentata dai Vigili del Fuoco gli orari della giornata più critici nei quali le persone rimangono bloccate in ascensore sono soprattutto fra le 18 e le 19 (8,4% degli interventi fatti dai Vigili del Fuoco) e fino alle 20 (8,1%). Si è registrata un’impennata di interventi dal 2014 al 2015 (+ 19,8%, da 17.128 a 20.521) e dopo una lieve discesa nel 2016 (a 19.628) l’incremento è stato costante di anno in anno con uno scatto dal 2018 al 2019 (+9,5%). Era normale prevedere il calo del 2020 nel periodo del lockdown: - 25% e 17.469 interventi. La causa principale riscontrata per il blocco degli ascensori è di gran lunga il funzionamento difettoso di impianti e/o macchinari (25,8%) e nel 25,5% degli interventi totali c’erano sempre persone bloccate dentro l’impianto. Nel 2020 solo in Veneto gli interventi sono aumentati seppure del’1% trainati dalle chiamate che sono arrivate dalle province di Belluno (+96,3%) e Treviso (+51,8%). "Erano 25 anni che l'ascensore - afferma Salvo Nasca, presidente di Consorzio per l’Italia - non veniva attenzionato dalla politica. Una parte del merito va dato al Consorzio che ha insistito molto, si è interfacciato con parte del governo e ha ottenuto l'inserimento dell'attività ascensoristica nel Superbonus, come attività trainata. È chiaro che, come tutte le altre attività, il settore sta vivendo grandi difficoltà relativamente alla cessione del credito - ha aggiunto -, anche perché gli importi sono piccoli. Questo, però, è un punto di partenza. Al ministero dei Trasporti esiste un tavolo tecnico permanente che riguarda tutti i trasporti tranne quello ascensoristico, nonostante il trasporto pubblico degli ascensori faccia riferimento alle stesse normative dei treni o degli aerei. Stiamo cercando di spingere per avere una rappresentanza a livello ministeriale che possa portare le nostre istanze e difendere la sicurezza di tutti noi".

Verifiche strutturali

L’idea del Consorzio, nato durante il lockdown e che si riunisce per la prima volta, è quella di garantire un livello di sicurezza sempre maggiore per il vetusto parco ascensori italiano e per costruire un sistema virtuoso attorno a questo sistema del trasporto verticale, soprattutto adesso che al centro degli interventi degli edifici privati ci sono in ballo i finanziamenti provenienti dai bonus edilizi. "In Italia – spiega Salvo Nasca, presidente di Consorzio per l’Italia - ci sono oltre 463 mila edifici muniti di ascensore, e circa il 40% degli impianti in servizio ha oltre 30 anni. Solo 3 ascensori su 20 hanno un livello di sicurezza adeguato: se consideriamo che una persona prende l’ascensore almeno 1500 volte l’anno ci rendiamo conto di quanto sia prioritario occuparsi dell’efficienza del nostro parco ascensori, come ci ha purtroppo ricordato anche l’ultimo tragico episodio di Roma che ha visto la morte di un giovane tecnico ascensorista". Da qui nasce il progetto ambizioso di rilanciare questa modalità di trasporto senza conducente. Sono necessari, quindi, interventi mirati. "Occorre una revisione di queste macchine - conclude Nasca -, perché tra quel "milione di ascensori" che c'è in Italia alcuni "andrebbero veramente sostituiti", per altri invece "basterebbe sostituire alcune parti». Per questo il presidente del Consorzio chiede attenzione al settore. Si tratta, ha spiegato, di "una filiera che fa muovere il Paese intero".

Abbattimento barriere archittetoniche

Una mobilità meccanizzata efficiente e sicura, in un'ottica di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente per fruibilità diversificate con l'abbattimento delle barriere architettoniche e il miglioramento degli accessi agli spazi sia privati che pubblici, oltre che un obbligo di legge in determinati edifici e aree proprio perché elevatori, montascale, ascensori e rampe di accesso, consentono di restituire agli individui quell'autonomia di movimento di cui tutti hanno diritto.

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