Cronache

Il mistero della barca (inglese) di D'Alema

D'Alema in Sardegna sulla stessa barca a vela venduta nel 2012. "E' in affitto", dice il portavoce. Ma si chiama come la figlia Giulia

Il mistero della barca (inglese) di D'Alema

Liberi sì, uguali mica tanto. A Massimo D'Alema, troppo a sinistra per stare nel Pd, piacciono le vacanze chic in barca a vela, tra calette azzurre e porti esclusivi. Una sua nota passione, insieme al vino pregiato e all'alta cucina. In questi giorni l'ex premier sta sfoggiando le sue abilità nautiche lungo le coste settentrionali della Sardegna. L'altro giorno ha ormeggiato al porto della Maddalena ed è sceso per fare la spesa. La cronaca dell'episodio è della Nuova Sardegna: «Subito dopo l'ormeggio D'Alema è sceso con la moglie per fare un giro nel centro e un po' di shopping. Rilassato, non molto abbronzato, bermuda bianchi, camicia grigia ed occhiali, D'Alema ha attraversato il centro storico e si è diretto verso il supermercato accompagnato dalla moglie. L'ex presidente non ha disdegnato le foto con i fan, e si è messo in posa accanto all'albero maestro», come un grande skipper che si concede agli ammiratori per la foto ricordo.

I cronisti sardi però riportano un particolare, anzi due. La barca su cui è arrivato D'Alema è una Starkel 60, «lunga 18,31 metri e larga 4,86, è stata costruita nel 2003 nel cantiere Stella Polare di Fiumicino». Il nome della barca è «Giulia G», proprio come la figlia dell'ex segretario dei Ds, Giulia D'Alema, «marketing and events» manager nella sede della Tod's di New York. Secondo dettaglio, la barca a vela di D'Alema batte bandiera inglese. Una soluzione che viene spesso usata dagli armatori per evitare le complicazioni burocratiche italiane e ottenere anche dei risparmi fiscali. Sì, ma la barca di chi è? Il giornalista della Nuova Sardegna che ha raccontato la puntatina dalemiana alla Maddalena ne parla come della «sua barca a vela Giulia G». Sui social si fanno pochi problemi ad attribuire la barca a vela a Baffino, e a biasimarlo quindi per la bandiera inglese al posto di quella tricolore («Caro D'Alema, da lei mi aspettavo una barca con bandiera italiana, e non dica che si tratta di charter perché la barca porta il nome di sua figlia» uno dei commenti). In realtà, se si indaga un po', le cose sembrano diverse. Chiamiamo per delucidazioni la Fondazione Italianieuropei, fondata e presieduta da D'Alema, e l'addetto smentisce tutto (intercalando le frasi con un «diciamo» tipicamente dalemiano, dev'essere un marchio di fabbrica): «Non è sua la barca, l'ha semplicemente affittata insieme ad altre tre coppie di amici, per fare qualche giorno di vacanza al mare. Il nome Giulia, come sua figlia? Una coincidenza, è un charter, non è la sua barca».

I sardi però sono ostinati e la versione ufficiale dello staff di D'Alema non soddisfa in pieno. «Quella barca è l'Ikarus, la barca a vela che D'Alema ha posseduto per anni. Poi l'ha venduta, e le hanno cambiato nome, appunto Giulia, come sua figlia» dicono dalla Nuova Sardegna. In effetti le caratteristiche delle due navi, l'«Ikarus» dalemiano e la «Giulia G» su cui sta navigando in queste ore, sono identiche. Anzi, sono proprio la stessa barca. Scrive infatti Il Giornale della Vela, presentando lo scafo come «una vera e propria barca-casa di altissimo livello»: «Questo Starkel 60 è nato dalla matita di Roberto Starkel. Divenne famoso al grande pubblico e finì in televisione e sulle copertine dei settimanali di gossip per aver progettato Ikarus, il 60 piedi del politico Massimo D'Alema. Sorpresa: è proprio la stessa barca, che ora si chiama Giulia G». Nel 2012 D'Alema vende la sua amata «Ikarus», per finanziare l'acquisto della tenuta agricola «La Madeleine», in Umbria, dove produce il vino. Ikarus così diventa Giulia, che nel 2017 viene venduta nuovamente, a 345mila euro.

Quindi, ricapitolando, D'Alema prende in affitto la sua ex barca, che si chiama come sua figlia, da una società di chartering registrata in Gran Bretagna (Paese tra breve extra-Ue)? Un piccolo giallo nel blu del mare sardo.

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