Cronache

Moglie se ne va di casa per 48 ore, i giudici: "Il divorzio lo paga lei"

Allontanarsi da casa per due giorni, dopo 20 anni di matrimonio, è "una colpa non scusabile" per i giudici. La storia arriva da Sassari

Moglie se ne va di casa per 48 ore, i giudici: "Il divorzio lo paga lei"

Era andata via di casa dopo 20 anni di matrimonio e due figli. Una fuga durata solo 48 ore visto che la donna aveva subito fatto marcia indietro e aveva deciso di tornare dal marito. Peccato che lui, nel frattempo, aveva già cambiato la serratura della porta di casa per non farla rientrare mai più.

La donna non era scappata con il suo amante, aveva solo deciso di predersi del tempo per sé stessa. Alcune ore per riflettere su quel matrimonio che iniziava a mostrare dei segni di crisi. Poi però era tornata subito sui suoi passi e ha cercato di rientrare in casa. Ma il marito non l'ha perdonata e, dopo due decenni vissuti insieme sotto lo stesso tetto, le ha chiesto il divorzio. E così la storia è finita in Tribunale.

Ora la donna, una casalinga di Sassari, si è vista addossare l'addebito della separazione. La Cassazione, come riporta L'Unione Sarda, ha confermato le sentenze del Tribunale di Sassari e della Corte d'Appello di Cagliari, addebitando alla donna, "colpevole" di una breve fuga di 48 ore, la separazione. I giudici hanno sottolineato la "decisione unilaterale" della moglie di abbandonare la residenza familiare "ponendo fine alla relazione coniugale". Una grossa colpa visto che non ci sono state "pressioni, violenze o minacce" da parte del marito. Il fatto che la donna non sia fuggita con l'amante e che sia tornata subito indietro non ha fatto cambiare ai giudici la decisione. Allontanarsi di casa per due giorni, in un momento di scoraggiamento, è quindi una colpa non scusabile. Che la donna dovrà ora pagare molto caro.

Dopo la breve fuga, il marito non l'ha più voluta vedere. Così ha cambiato la serratura della porta di ingresso, lasciando la donna fuori dall'abitazione. La signora è quindi andata a vivere dalla madre e ha perso ogni diritto alla casa e all'assegno familiare. I suoi figli però non l'hanno abbanonata: a lei si è infatti unito il figlio maggiorenne a cui il padre deve dare 300 euro al mese dato che non ha ancora iniziato a lavorare.

Poco dopo, anche il minore ha deciso di andare a vivere con la madre, il fratello e la nonna abbandonando quindi la casa del padre dove aveva la residenza.

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