Cronache

È morta Elena Rzevskaja. Identificò il corpo di Hitler

In qualità di interprete militare dell'Armata Rossa si trovò nel maggio 1945 al centro della misteriosa vicenda del riconoscimento del corpo carbonizzato di Adolf Hitler, è morta ieri a Mosca all'età di 98 anni.

È morta Elena Rzevskaja. Identificò il corpo di Hitler

La scrittrice russa Elena Rzevskaja, che in qualità di interprete militare dell'Armata Rossa si trovò nel maggio 1945 al centro della misteriosa vicenda del riconoscimento del corpo carbonizzato di Adolf Hitler, è morta ieri a Mosca all'età di 98 anni.

E' autrice de libro "Memorie di una interprete di guerra" (pubblicato in italiano dall'editore Voland nel 2015), in cui racconta che nei giorni seguenti la fine della seconda guerra mondiale le fu assegnato un compito bizzarro ma fondamentale: proteggere un portagioie contenente l'unica prova incontrovertibile della morte di Hitler, ovvero i denti del dittatore nazista. Elena Rzevskaja, pseudonimo letterario di Elena Moiseeva Kagan, è nata a Gomel in Bielorussia nel 1919 da famiglia ebrea poi trasferitasi a Mosca. Nel 1941 si unisce all'Armata Rossa, che combatte contro il nazismo, in qualità di interprete di guerra dal tedesco. Prende parte alla sanguinosa battaglia di Rzev (in ricordo degli scontri che si svolgono intorno alla città adotterà lo pseudonimo con il quale firmerà tutti i suoi libri) e con la Terza Armata, presso cui presta servizio, partecipa all'assalto finale di Berlino, che costrinse Hiltler a suicidarsi nel suo bunker.

La missione memorabile inizia il 29 aprile 1945, quando fu assegnata a un team di tre persone con il compito di trovare Hitler, vivo o morto. Il suo diario di guerra è comparso nel 1965 con il titolo di "Note berlinesi" su una rivista letteraria russa e ha reso noti i primi dettagli sul ritrovamento e l'identificazione del cadavere di Hitler. La versione integrale delle sue memorie "La fine di Hitler fuori dal mito e dal romanzo giallo" (1966) è comparsa in più di dieci lingue. Nel 1961 pubblica il suo primo romanzo dal titolo "Primavera col pastrano addosso". Nota in Russia anche come scrittrice di racconti e novelle, Elena Rxevskaja ha ricevuto la medaglia d'oro dell'Unione degli Scrittori Russi e il Premio Andrej Sacharov. Nell'ottobre 1941, passati quattro mesi dall'attacco della Germania hitleriana all'Urss, Elena Rzevskaja, ventiduenne, lascia la fabbrica di orologi dove lavora e si iscrive a un corso per interpreti militari. Inizia un'avventura che la porterà a diventare testimone attenta e partecipe della guerra, in un movimento continuo che attraverso cittadine e villaggi sconvolti dal conflitto la condurrà al fronte, e infine a Varsavia e a Berlino.

Ed è qui, nel suo ruolo di interprete militare, che la giovane Elena si troverà nel maggio del 1945 al centro della misteriosa vicenda del riconoscimento del corpo carbonizzato di Hitler, di cui Stalin non informa neanche il maresciallo Zukov, comandante dell'Armata Rossa che entra vittoriosa in Berlino.

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