Cronache

Le moschee di Roma: "Non vogliamo i profughi"

Nei luoghi di culto islamici bisogna presentare un documento di identità

Le moschee di Roma: "Non vogliamo i profughi"

Non li vogliono nemmeno i musulmani. Anche se sono di fede islamica, anche se vogliono solo pregare e trovare un luogo dove ripararsi. Le moschee di Roma sono chiuse agli immigrati: in questi giorni gli imam si stanno organizzando e permettono di entrare nei luoghi di culto solo se si è muniti di un regolare documento.

L'imam del centro islamico "Masjid Al Rahman", nella periferia est di Roma, ha appeso un cartello all'ingresso in cui si vieta l'ingresso a chi non si presenta con una carta di identità. "Un mese fa la polizia - racconta al Tempo Mambo Farag, vicepresidente dell'associazione - ha portato via un tunisino senza documenti e da quel momento abbiamo deciso di chiudere le porte della moschea e aprirle solo durante le ore di preghiera. Prima lasciavamo sempre le porte aperte, ma entrava davvero chiunque. Gente di cui non sapevamo niente, che stava qui qualche giorno e poi andava via. Con la scusa della preghiera arrivavano e poi si fermavano a mangiare e dormire, lasciando sporco ovunque. Quando poi tornavamo per pregare trovavamo panni stesi ovunque e i tappeti in condizioni pietose. Qui non si può fare accoglienza, qui si prega".

Tralasciamo il fatto che nelle moschee di Roma, evidentemente, fino a qualche giorno fa entrava chiunque e anche persone pericolose: "Poco tempo fa - racconta sempre al Tempo Ahmed, un fedele - è arrivato un tipo che diceva di essere siriano con un documento chiaramente falso con scritto "Al Baghdadi", dicendo che l'aveva ricevuto dalla Questura di Roma". Ora gli imam chiudono le porte all'accoglienza: nelle moschee "non c'è spazio" per profughi ed immigrati-

Chissà se la Boldrini sarà pronta a redarguire anche loro.

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