Cronache

NannyAdvisor: mamme accusate di "razzismo" rispondono alla Lucarelli

Dalle colonne de Il Fatto Quotidiano la Lucarelli ha accusato la community di mamme romane Nanny Advisor, ree di essersi scambiate suggerimenti sull'affidabilità delle tate, di esser "schiaviste" e "razziste". Ma le mamme non ci stanno e respingono le accuse

NannyAdvisor: mamme accusate di "razzismo" rispondono alla Lucarelli

Recita un’inserzione on line: “Mamme e papà, lavoriamo senza sosta perché i nostri tesori abbiano il meglio. Quello che ci fa rabbia è pagare collaboratrici scorrette che al nostro posto si godono la nostra vita, mentre noi lavoriamo per mantenerla tale”. Cosa c’è di male in queste parole? Probabilmente nulla se, ad averle scritte, non fosse una donna bianca della “Roma bene”, con un’ottima professione ed un padre che ha militato nelle fila del Movimento Sociale Italiano. Ma tant’è.

Così, oggi, la 36enne romana che amministra “Nanny Advisor”, affollatissimo gruppo Facebook nel quale le mamme 2.0 mettono in condivisione informazioni e suggerimenti per scegliere la tata ideale, è finita nel mirino della solita Selvaggia Lucarelli che, dalle colonne de Il Fatto Quotidiano, ha raccontato “l’incredibile storia delle colf messe all’asta o nelle liste di proscrizione”. Ma cosa c’è di vero? Nanny Advisor è davvero quel coacervo di “mammine razziste” dipinto dalla blogger? Abbiamo contattato Francesca, una delle iscritte alla community dello scandalo, in cerca di chiarimenti.

La Lucarelli oggi ha pubblicato un lungo articolo in cui mette all’indice la sua community. Come e perché si è iscritta a “Nanny Advisor”?

Perché sono rimasta scottata da un’esperienza passata. Lo scorso anno mi sono cimentata nella difficile impresa di trovare una nuova tata. La persona che mi è stata segnalata dall’agenzia, con ottime referenze, si è però presentata a casa ubriaca alle 10 di mattina. In quel momento mi sono resa conto di quanto fosse importante fare rete con le mamme per scongiurare episodi del genere e, grazie al passa parola, ho scoperto Nanny Advisor. Un modo per levarsi ogni dubbio rispetto alla bontà e all’onestà di chi si prende cura dei nostri figli.

Ci spiega cosa sarebbero le “liste di proscrizione” a cui fa riferimento la Lucarelli?

Non so a cosa si riferisca perché io liste di proscrizione non ne ho mai viste. Forse ha voluto travisare: quello pubblicato negli screenshot presi di straforo dalla Lucarelli è la trascrizione di appunti sulle referenze che le mamme offrono sul gruppo. Pensi che, talvolta, si tratta addirittura di nomi di fantasia, ma credo che la giornalista non sia arrivata a questo grado di approfondimento....

Ma le nanny sono messe all’indice perché “non stirano bene i polsini”, come si legge nell’articolo, o c’è dell’altro?

Non ho mai letto un post del genere. Quello che viene maggiormente valutato è il comportamento delle tate con i bambini. Purtroppo sono tante anche le referenze che riguardano uso di droga, furti, comportamenti sospetti e via dicendo. C’è da riflettere sul fatto che i bambini, soprattutto i più piccoli, non parlano ed anche per la mamma più attenta è difficile capire se un livido non è il risultato di una banale caduta.

Le modalità con cui le mamme vengono messe in contatto con le tate, nell’articolo, vengono chiamate “aste di negri”...

È incredibile come si mistifichi e si provi a dare accezioni negative a quello che di negativo non ha nulla. Tenuto conto del clima di affiatamento che si è creato nella community abbiamo iniziato a segnalare delle collaboratrici di fiducia, ma è capitato che una sola tata fosse chiamata da decine e decine di mamme. Così, noi mamme, abbiamo pensato di fissare delle regole affinché a tutte, in maniera democratica, venisse data la possibilità di contattare la tata per conoscersi. La 'battaglia navale' e il 'lotto' sono alcune delle modalità con cui, in maniera giocosa, si è certato di eliminare le preferenze e dare a tutti le stesse opportunità. Fermo restando che le baby sitter sono sempre state libere di rifiutare anche il solo colloquio.

“Risorse” è il termine preferito del gruppo per definire le baby sitter. Anche questo è stato addebitato alla community…

Non ne capisco le ragione. Una risorsa, per come la intendo io, è un valore aggiunto. Quello che permette ad una famiglia di viaggiare al massimo delle sue possibilità.

Abbandonerà il gruppo?

Non credo, lo vedo come un posto per confrontare e scambiare opinioni non solo sulle tate, ma anche su tutto quello che riguarda la vita di una mamma e le sue difficoltà.

L’esistenza di un gruppo, tra l’altro segreto, di mamme che si organizzano per prestare maggiore attenzione alla vita dei loro figli in maniera solidale, come quasi mai succede, mi sembra sia un fatto più che positivo.

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