Cronache

Napoli, al Vasto la situazione non cambia: ancora risse tra migranti

La manifestazione contro il razzismo di venerdì, snobbata dai residenti italiani è servita solo per esacerbare il clima. I nostri connazionali si sentono abbandonati, specie dal sindaco

Napoli, al Vasto la situazione non cambia: ancora risse tra migranti

Continuano le condizioni di totale invivibilità per i residenti del quartiere del Vasto (Napoli), sempre più ostaggio degli stranieri, delle loro risse ed intemperanze quotidiane.

Dopo la manifestazione contro il razzismo promossa da qualche cooperativa ed alla quale, a parte i soliti rappresentanti dei centri sociali e gli stessi migranti, gli abitanti del rione non avevano partecipato sbarrando, anzi, le finestre delle proprie abitazioni con l’esplicito intento di distaccarsi dall’evento, la situazione non sembra essere per nulla migliorata. Neppure in seguito ai controlli più frequenti da parte delle forze dell’ordine, promessi e mantenuti in parte ma non sufficienti ad arginare una situazione palesemente fuori controllo, la situazione è migliorata.

Tutto pare immutato per i cittadini del quartiere, ancora una volta spettatori delle solite risse, che si sono ulteriormente moltipicate nel fine settimana: ieri sono volati calci e pugni tra gruppi di contendenti africani. Sabato è andata anche peggio, dato che era pressochè impossibile passare attraverso il quartiere a causa del clima di tensione pesante tra gli immigrati residenti tra le vie Milano, Bologna e Firenze.

Altra pillola difficile da ingerire per i residenti italiani le dichiarazioni del sindaco De Magistris e le sue continue e sterili rassicurazioni, fini a sè stesse, considerato che non hanno prodotto alcun beneficio o cambiamento delle situazione. Il primo cittadino ha dichiarato recentemente in un’intervista di passare di persona al Vasto almeno 3 giorni alla settimana.

Che lo faccia nel momento sbagliato? L’unica cosa appurata è che la situazione è rimasta immutata nonostante le promesse di cambiamento fatte a partire dal 2017.

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