Cronache

Voleva sgozzare la compagna, tunisino tenta suicidio

Ha tentato di impiccarsi il 36enne tunisino che, la scorsa notte, a Torino, ha provato a sgozzare la fidanzata con un coccio. A quanto pare, lo avrebbe fatto perché gli sarebbe stata negata una sigaretta

Voleva sgozzare la compagna, tunisino tenta suicidio

Prova a sgozzare la fidanzata con un coccio poi, tenta il suicidio perché non gli danno una sigaretta.
Mohamed Safi, il 36enne tunisino che, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, aveva sfregiato il volto alla compagna con un coccio, ha cercato di impiccarsi.

Voleva farla finita o, almeno, queste sono sembrate le intenzioni quando gli agenti della polizia penitenziaria lo hanno soccorso. Era legato alla sbarra del letto nel reparto psichiatrico dell'ospedale Molinette, dove era stato condotto dopo l'aggressione alla ex. Al collo aveva annodato il camice da notte e alcuni brandelli di garza. Stando a quando riferisce il quotidiano La Stampa, avrebbe tentato il suicidio perché gli sarebbe stata negata una sigaretta. Tempestivo l'intervento dei sanitari e dei poliziotti piantonavano la stanza, accorsi in suo aiuto appena in tempo utile ad evitare la tragedia.

Ancora una volta, la polizia penitenziaria dimostra professionalità e spirito di sacrificio - dichiara Leo Beneduci, segretario generale dell'Osap, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria – attestando, anche in questa occasione, di non fare differenza tra i detenuti, considerati tutti essere umani. Nonostante ci siano associazioni e gruppi che parlino degli uomini e del corpo di polizia penitenziaria definendoli indiscriminatamente torturatori”.

Mohamed Safi è in regime di stretta sorveglianza alle Molinette per aver tentato di sgozzare la fidanzata, una 44enne di Torino, con un coccio di vetro. Nel 2008, a Bergamo, aveva già ammazzato la sua compagna dell'epoca infliggendole due coltellate al petto. Con l'accusa di omicidio colposo era stato confinato agli arresti nel carcere delle Vallette. Da due anni, però, usufruiva della modalità di permesso per lavoro esterno previsto dall'ordinamento penitenziario. Ed è stato proprio durante la libera uscita che ha provato ad uccidere la ex compagna. Ristabilitosi, dovrà rispondere del reato di tentato omicidio.

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