Cronache

Nella favela di Ventimiglia dove dormono i migranti

Con l'estate si sono intensificati i flussi migratori verso la Francia e in seguito alla recente chiusura del campo Roya gli stranieri si accampano ovunque: per strada, nei parcheggi, lungo i binari della Ferrovia e sotto i ponti del fiume

Nella favela di Ventimiglia  dove dormono i migranti

Vivono come disperati: morsicati dai topi e dagli insetti, sugli argini del fiume Roya, per strada o sui binari della ferrovia, così come sotto i ponti, ai margini dei parcheggi oppure dentro e fuori la stazione. Un'emergenza umanitaria silenziosa lontana dai clamori del 2015 quando centinaia di stranieri occuparono la scogliera dei Balzi Rossi, dirimpettaia della Francia o quando circa novecento stranieri si accamparono sul sagrato della chiesa delle Gianchette, a Roverino. Oggi ci troviamo di fronte a gruppi sparpagliati e disorganizzati o famiglie che si accampano a macchia di leopardo in tutta la città, in attesa che qualcuno li trasporti clandestinamente in Francia.

E se i militanti di sinistra di "Alternativa Intemelia" ne fanno uno strumento di lotta politica: "Sabato sera centinaia di ventimigliesi e di turisti passeggiavano serenamente sul lungomare, tra un gelato e una bibita. In quelle ore e a poca distanza, una famiglia con bimbi piccoli è stata costretta a trovare come unico riparo dei cartoni da sistemare lungo l'argine del fiume Roja, a causa dell'indifferenza e della miopia di politici e istituzioni".

Dall'altra, c'è il sindaco della città di confine, Gaetano Scullino, che ancora una volta si rivolge al ministero dell'Interno, confidando in una rapida soluzione di questa emergenza, entro il mese di settembre, come pattuito durante la visita della delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, guidata dal prefetto Michele Di Bari, che il 2 luglio scorso ha visitato il campo Roya, fatalità a poche settimane da quella che sarebbe stata la sua definitiva chiusura.

I migranti, infatti, vivono per strada, perché non c'è più un centro di accoglienza. Ma i patti erano che di fronte a una chiusura del campo, le istituzioni avrebbero fatto in modo di tamponare questa emorragia, evitando di far arrivare gli stranieri al confine e portando subito nei centri di rimpatrio quei migranti irregolari respinti dalla Francia.

"In attesa che a settembre si possa assumere una linea comune con il ministero dell'Interno - afferma Scullino - grazie alla collaborazione con le forze dell'ordine, cerchiamo di rispondere alle quotidiane richieste dei cittadini. Sono tempestato da telefonate. Mentre giro per la città la gente mi ferma e chiede pulizia, ordine e sicurezza". Il primo cittadino ha istituito un turno serale della polizia locale, che dalle 20 alle 2 di notte è incaricata di controllare le zone più critiche della città, anche contro il verificarsi di risse o aggressioni, come già accaduto in passato.

"I cittadini e i turisti devono sentirsi sicuri - prosegue Scullino -. Non vi sono pericoli, ma la gente non ha sempre la percezione di sentirsi sicura". il sindaco risponde alla minoranza: "Non è una questione ideologica, ma un'esigenza della popolazione. Sinceramente, in questi giorni ho visto circolare una foto di una famiglia con bambini, che dormiva sul terreno.

Non è giusto, dobbiamo presto intervenire e dare supporto umanitario, ma a chi ne ha davvero bisogno".

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