Cronache

Nel vocabolario arriva "smombie": ecco cosa significa

Nel vocabolario online della Treccani arriva il neologismo smombie, parola che nasce dall'unione tra i due termini "smartphone" e "zombie"

Nel vocabolario arriva "smombie": ecco cosa significa

Il vocabolario Treccani decide di aprirsi a un neologismo: si tratta del termine "smombie", originato dall'unione tra le parole "smartphone" e "zombie".

Il celebre dizionario specifica che ci si riferisce a "chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone, attraversare la strada in modo pericoloso". Un neologismo che potrebbe diffondersi rapidamente, dato che in effetti è difficile al giorno d'oggi non incappare in alcuni di questi "zombie", troppo impegnati a esaminare contenuti di ogni genere sullo schermo del proprio telefono cellulare per rendersi conto non solo di chi hanno intorno ma persino dove stanno camminando. E non si tratta di soli giovani, come sarebbe istintivo pensare di primo acchito, anche perché è possibile incrociare ovunque "smombie" riferibili a varie fasce d'età.

Il fenomeno è diventato talmente dilagante in Corea del Sud da aver causato un netto incremento degli incidenti connessi a tale pratica. Così tanto che nel 2018 il locale garante per le telecomunicazioni aveva deciso di ideare un'applicazione in grado di bloccare lo smartphone nel caso in cui il suo proprietario muovesse più di 5 passi. Ancora più recente la sperimentazione di un servizio finalizzato ad allertare lo "smombie" di turno attraverso una funzione del cellulare in prossimità degli incroci.

Il medesimo allarme risuona con forza anche nel "mondo Occidentale". All'interno di un pezzo scritto da Martina Pennisi per Il Corriere appena 3 anni fa, articolo peraltro citato dalla stessa Treccani, veniva sottolineato un dato abbastanza impressionante: "Il 38% degli smombie britannici ha detto di essersi scontrato con un suo simile. Chissà che l’incrocio di sguardi li abbia distolti dallo smartphone per qualche secondo...".

Nel nostro Paese la legge non tiene particolarmente in considerazione gli errori di distrazione dei pedoni, a parte un generico richiamo all'obbligo di"prestare l'attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri". Il vuoto legislativo a riguardo viene colmato dalla soggettiva valutazione effettuata dal rappresentante delle forze dell'ordine chiamato a giudicare lo specifico episodio: dovrà essere, infatti, stabilito se la distrazione del pedone a causa del cellulare sia stata tale da mettere a repentaglio l'incolumità dello stesso o di altri individui.

In caso di colpevolezza, tuttavia, la punizione si limita a un'ammenda che va da 25 a 100 euro.

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