Cronache

Fermo, spuntano altri testimoni. Il legale: "La vedova non è attendibile"

La versione dell'ultrà fermano è stata confermata anche da altre due testimoni, due operatrici dell'assistenza. Intanto Mancini resta in carcere: "Può colpire altri immigrati"

Fermo, spuntano altri testimoni. Il legale: "La vedova non è attendibile"

Amedeo Mancini, l'ultrà fermato per la morte di un nigeriano a Fermo, rimane in carcere. Ma il gip, Marcello Caporale, non ha convalidato l'arresto disposto dal sotituto procuratore Francesca Perlini. Non c'è pericolo di fuga, anche se rimane confermata l'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato dalla motivazione razzista.

La difesa del legale di Mancini

Il legale dell'ultrà della fermana si dice soddisfatto. Sia il Gip che il pm, infatti, hanno tenuto conto della testimonianza di due donne presenti sul luogo dell'incidente durante la rissa. Ma non solo. Ad essere ritenuti "attendibili", infatti, sono anche i racconti di altre due due testimoni: sono, scrive il Resto del Carlino, due operatrici del volontariato, che hanno assistito parzialmente alla rissa, ma che "hanno confermato la versione di Mancini". Quindi ora le testimoni oculari sono quattro e tutte cozzano con la ricostruzione fornita dalla vedova della vittima, che ieri infatti è stata nuvoamente sentita dai giudici.

Qualcosa non torna nella sua versione dei fatti. In particolare, la donna ha sempre detto che lei e il marito sono stati aggrediti per primo. Ma secondo i testimoni e la difesa non è così.

L'ultrà comunque rimane in carcere perché secondo i magistrati c'è il rischio di reiterazione del reato. La paura è che, se dovesse essere provocato, potrebbe reagire ancora e commettere un nuovo delitto contro qualche altro immigrato. "È una misura cautelare che tutela tutti, ma che sostanzialmente ci dà ragione - ha detto al Carlino l'avvocato De Minicis - È emerso chiaramente che la versione della vedova non è attendibile, mentre quella dei testimoni sì.

Ora però c’è la necessità di abbassare i toni e lasciare lavorare in pace gli inquirenti".

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