Cronache

Non basta il voto a salvare l'Italia dalla casta dei pm

Non c'è voto, dato a destra, sinistra, sopra o sotto, che possa metterci al riparo da un sistema infettato alle radici, anche quelle in apparenza sane

Non basta il voto a salvare l'Italia dalla casta dei pm

Dicono che gli italiani con il voto abbiano voluto provare a cambiare questo benedetto Paese. È possibile, anche se il cambiamento in sé non è bello né brutto, dipende se si migliora o peggiora la situazione esistente. Il rischio come dice l'antico proverbio di finire dalla padella nella brace è infatti sempre in agguato e per anni in Italia è valso il detto «si stava meglio quando si stava peggio» con qualche velato riferimento anche ai tempi del Duce. Non voglio essere pessimista e smorzare sul nascere le speranze di chi nell'urna ha deciso di esplorare nuove vie, ma temo che cambiare il quadro politico grillini o non grillini sia una piccola parte del problema.

Due fatti di cronaca accaduti in questi giorni dicono dell'Italia molto più del risultato elettorale. Il primo è accaduto in Umbria, dove un solerte magistrato ha sequestrato il centro polifunzionale di Norcia, un gioiello di aggregazione sociale costruito a tempo di record per dare sollievo ai terremotati grazie alla generosità dei lettori del Corriere della Sera e degli ascoltatori della tv La7. Parliamo di una sottoscrizione da otto milioni affidata alle mani esperte e pulite di Stefano Boeri, architetto di fama internazionale. La magistratura non ha ravvisato ipotesi criminali, tipo tangenti o ruberie, bensì il non rispetto alla lettera delle norme (che messe insieme assommano a una risma di fogli alta 82 centimetri, evviva la burocrazia) e tanto è bastato a mettere i sigilli.

Ma vi sembra possibile? Soldi di privati che non pesano sui bilanci pubblici, sollievo per i terremotati, tre eccellenze italiane (Corriere, La7 e Boeri) che ci mettono faccia e impegno e alla fine arriva un saputello a dire che così non si fa. Incredibile, inqualificabile, direi deprimente. Anche perché e siamo alla seconda notizia questo signore appartiene a quella casta (la magistratura) che ieri l'altro si è rifiutata di cacciare un suo alto esponente (giudice di Cassazione) che aveva messo un suo già assurdo privilegio, l'auto blu con autista, a disposizione della moglie per fare shopping e andare al mare dalle amiche. Non c'è voto, dato a destra, sinistra, sopra o sotto, che possa metterci al riparo da un sistema infettato alle radici, anche quelle in apparenza sane. Quasi quasi mi viene da rivalutare i politici, se non altro non tutti ma molti di loro in un modo o nell'altro, prima o poi, pagano i loro errori.

Almeno andando a casa.

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