Cronache

"Non rianimatemi", 70enne si tatua il testamento biologico sul petto

I medici hanno deciso di rispettare le volontà dell'uomo e anche negli Stati Uniti si apre il dibattito sul testamento biologico, già legiferato dal 1991

"Non rianimatemi", 70enne si tatua il testamento biologico sul petto

Un uomo di 70 anni è arrivato al Jackson Memorial Hospital di Miami privo di sensi. Sul petto aveva tatuato il testamento biologico e, di fronte alla scritta "Non rianimatemi", i medici hanno deciso di rispettare la sua volontà.

"Do not resuscitate", ovvero "Non rianimatemi". Questa la scritta che un 70enne ha deciso di tatuarsi sul petto, sottolineando la parola "not". Arrivato in ospedale privo di sensi, i medici si sono trovati di fronte a una difficile decisione da prendere. Rispettare le sue ultime volontà oppure provare a riportarlo in vita. Come racconta il New England Journal of Medicine, il caso dell'americano ha aperto un dibattito negli Stati Uniti, dove il trattamento di fine vita è regolato dal lontano 1991. Negli Usa il paziente cosciente può rifiutare i trattamenti di sostegno vitale, come idratazione e nutrimento, ma per quanto riguarda il malato non più non in grado di esprimersi vanno rispettate le volontà espresse in stato di coscienza. Dunque, un tatuaggio può essere considerato un testamento biologico?

I medici del Jackson Memorial Hospital di Miami hanno inizialmente appurato che l'uomo aveva problemi cronici ai polmoni e al cuore, era diabetico e in quel momento un tasso alcolemico molto elevato. Arrivato in ospedale privo di sensi, i dottori hanno prima deciso di provare a rianimarlo ma poi, di fronte a quel tatuaggio che non lasciava dubbi e dopo aver consultato un bioeticista universitario, hanno deciso di rispettare la volontà del paziente. Così l'uomo è morto poche ore dopo.

Il caso sta facendo discutere il Paese, mentre nelle stesse ore in Italia si attende l'approvazione della legge in merito, prevista in settimana.

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