Cronache

Nuovo processo. Ora Berlusconi merita l'ergastolo

Nuovo processo. Ora Berlusconi merita l'ergastolo

La decisione dei giudici di Milano di rinviare di nuovo a giudizio Silvio Berlusconi per il caso Ruby più che un fatto giudiziario appare come l'ultimo frutto dell'odio di una parte, purtroppo consistente, della magistratura italiana nei confronti del Cavaliere e del suo mondo. Che è un mondo a volte bizzarro e sorprendente, ma che si basa sul rispetto, sul lavoro, su una ricchezza frutto di intuizioni che hanno contribuito a portare l'Italia nella modernità. Dopo essere stato messo alla gogna una prima volta, salvo poi essere completamente assolto, Berlusconi dovrà comparire ancora una volta per rispondere della sua vita privata, senza peraltro che nessun privato lo accusi di alcunché.

Per i pm, che non si danno pace per la sconfitta subita nel primo processo, Berlusconi avrebbe comprato il silenzio di una ventina di ragazze che, nel tempo, sono state, insieme a tante altre persone, ospiti alle cene di Arcore. Sui pagamenti non c'è alcun dubbio, e l'interessato lo ammette anche con un certo orgoglio. Parliamo di ragazze che sono passate dal sogno, discutibile ma legittimo, di una carriera in tv alla gogna mediatica, trattate peggio di un delinquente, praticamente appestate e rovinate da un'inchiesta giudiziaria spregiudicata e invasiva, sia sul piano familiare che lavorativo e, quindi, economico.

Non è da Berlusconi abbandonare o scaricare chi è in difficoltà, tanto più se ciò accade perché qualcuno vuole colpire lui. I suoi avvocati parlano di un «reato di generosità» di cui, sicuramente, Berlusconi è recidivo. Non voglio farmi affari non miei, ma so per certo che l'elenco di persone aiutate in silenzio da Berlusconi è lungo come quelli del telefono che si usavano una volta. Bisognosi veri e presunti, questuanti di tutti i generi, amici veri o interessati e collaboratori in difficoltà ad Arcore hanno sempre trovato porte aperte, forse a volte troppo aperte. Se questo costituisse reato, Silvio Berlusconi meriterebbe l'ergastolo e non certo da oggi.

Tra i tanti processi intentati contro di lui, questo mi sembra il più vigliacco perché entra nel cuore della persona, un fallo di frustrazione contro un miliardario fuori dagli schemi anche nella solidarietà. Sono certo, non ha comprato nulla, non ne aveva bisogno. Ancora una volta, semmai, è stato un generoso incosciente.

Del resto, ci sono elezioni alle porte e qualche cosa la magistratura doveva pur inventarsi, tanto per non smentirsi.

Commenti