Cronache

Omeoimprese: "Governo mette a rischio le aziende omeopatiche"

L'appello del presidente, Giovanni Gorga: "Rischio chiusura di molte piccole e medie aziende: si approvi emendamento al dl Milleproroghe e il Ministero della Salute spieghi la sua posizione".

Omeoimprese: "Governo mette a rischio le aziende omeopatiche"

Un crollo fra i 70 e i 90 milioni di euro su 300milioni di fatturato annui, la scomparsa di piccole e medie aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Questo lo scenario che si profila per il settore se non sarà prorogato a giugno 2018 il termine per la presentazione dei dossier per il rinnovo della registrazione dei farmaci omeopatici in commercio da 30 anni. "Mesi di dialogo con il Governo non sono valsi a nulla – spiega Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l'associazione delle aziende che producono e distribuiscono medicinali omeopatici.

"Le nostre istanze - continua - sono state ignorate dal dl Milleproroghe: ora restano meno di due mesi per correre ai ripari ed evitare il peggio. Ma con quali certezze? Il processo di registrazione si è finalmente avviato, ma l'elevatissimo numero di dossier e le difficoltà emerse per le caratteristiche proprie dell'omeopatia e le connesse differenze con l'allopatia, richiedono almeno un anno in più per arrivare all'obiettivo. Qui c'è in gioco il posto di lavoro di 4mila addetti, decine di aziende rischiano la chiusura entro l'anno. Qual è la strategia del Ministero della Salute?".

Prosegue Gorga: "Come Omeoimprese, per anni, ci siamo battuti per una regolamentazione del settore, come peraltro avviene nel resto d’Europa. 8 milioni di Italiani (dati EMG Acqua marzo 2016) utilizzano i nostri farmaci, prescritti da 20mila medici, con questo processo passeremo da circa 13mila prodotti in commercio a 6mila. Abbiamo lavorato strenuamente con le Istituzioni e nel 2019 saremo in vendita in farmacia con l'Aic, esattamente come avviene per i medicinali allopatici. In fase di predisposizione dei dossier sono emerse alcune problematiche che hanno rallentato l'iter di registrazione dei farmaci ed ora i tempi sono davvero ristretti. Lo abbiamo comunicato ad Aifa, che peraltro si troverebbe paralizzata se tutti i documenti arrivassero simultaneamente. E lo abbiamo comunicato al Ministero della Salute, che ha rinviato la soluzione a marzo, con la spada di Damocle di imminenti elezioni politiche".

Secondo il numero uno di Omeoimprese è arrivato il momento di parlare chiaro: "Il Ministero della Salute prenda una posizione ufficiale in questa vicenda. Le strade percorribili sono soltanto due: la proroga della scadenza dei dossier a giugno 2018 in fase di conversione in legge del decreto Milleproroghe, oppure una dichiarazione del Governo che motivi questo diniego e la volontà esplicita di affossare il settore.

In barba a migliaia di lavoratori che rischiano il posto".

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