Cronache

"Tu non parlare dell'ordine..." Spunta un audio su Cerciello

Spuntano nuovi dettagli sul caso dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Il contenuto del messaggio vocale e le parole del collega Varriale

"Tu non parlare dell'ordine..." Spunta un audio su Cerciello

Una registrazione risalente al 30 luglio 2019 aggiunge nuovi dettagli sul caso dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Nel corso dell'ultima udienza del processo è spuntato un messaggio vocale, una registrazione nella quale si ascolta il superiore Gaetano Armao chiedere ad Andrea Varriale, collega del carabiniere morto, di non parlare con nessuno "dell'ordine di servizio di quella notte".

Il messaggio audio

L'audio è stato rintracciato dai periti nominati dalla difesa dei due imputati, Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, all'interno del cellulare di Varriale. Detto altrimenti, il contenuto del messaggio sembrerebbe dimostrare l'esistenza di un accordo tra i carabinieri di cui sarebbe stato a conoscenza il comandante della stazione Farnese, Sandro Ottaviani.

A quanto pare Sergio Brugiatelli, intermediario tra i ragazzi e gli spacciatori di Trastevere, sarebbe stato identificato mediante una procedura al di fuori del protocollo ufficiale. Giovedì 16 luglio il testimone Varriale ha confermato che i carabinieri intervennero disarmati, pensando di non trovarsi di fronte a criminali coinvolti in un tentativo di estorsione.

"Andrea di questa cosa dell'ordine di servizio non ne parlare con nessuno, Ottaviani (all'epoca dei fatti capo della stazione dei carabinieri di Farnese, ndr) già sa tutto, vieni da me e lo compiliamo". Questo, secondo quanto riferisce l'agenzia AdnKronos, sarebbe stato il messaggio inviato da Armao a Varriale prima che il militare venisse chiamato dai superiori a riferire su quanto avvenuto la notte del 26 luglio, quando il suo collega, Mario Cerciello Rega, fu ucciso

"Bisogna sistemare la questione dell'ordine di servizio - è vuoto, lo devi compilare almeno con l'intervento" aggiunge Arnao in merito all'identificazione di Brugiatelli, il presunto mediatore dei pusher di Trastevere. "A piazza Mastai avevo preso un appunto su un foglio di carta con le generalità di Brugiatelli per poi riportarlo con calma in caserma" ha spiegato Varriale.

Le rivelazioni di Varriale

Varriale ha poi affermato che in quel caso avere o non avere la pistola ''non avrebbe cambiato gli eventi''. Anzi: a detta del collega di Rega, se i due avessero avuto l'arma ''sarebbe andata anche peggio''.

Come se non bastasse, Varriale ha sottolineato di aver visto il tesserino di Cerciello sul muretto esterno del pronto soccorso del Santo Spirito. Nel corso del controesame, rispondendo alle domande dell'avvocato Renato Borzone, uno dei difensori di Finnegan Lee Elder, Varriale non ha saputo spiegare perché non risultino tracce di messaggi e chiamate sul suo telefono cellulare effettuate il 26 luglio. "Ci sono i messaggi del 25 e del 27 luglio.

Quelli del 26 no" ha detto Borzone in aula.

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