Cronache

Lignano, ha confessato l'omicida dei coniugi Ricercato anche il fratello

Lisandra Aguila Rico, 21enne cubana, avrebbe lavorato come commessa in un negozio vicino a quello della coppia. Al momento del fermo tentava di far perdere le sue tracce

Lignano, ha confessato l'omicida dei coniugi Ricercato anche il fratello

Finalmente il brutale assassinio di Paolo Burgato e della moglie Rosetta Sostero, trovati sgozzati in casa loro a Lignano Sabbiadoro il diciannove agosto scorso, ha un responsabile. Si tratta di una donna, Lisandra Aguila Rico, una cubana da tempo residente nel comune in provincia di Udine, che questa mattina è stata fermata dai carabinieri e che ha nel pomeriggio confessato di aver preso parte all'omicidio.

Ventunenne, la donna è stata trovata in una abitazione di Pontecagnano (Salerno), mentre tentava di far perdere le proprie tracce. Residente da dodici anni nel paese, lavorava insieme al fratello 24enne Laborde Reiver Rico (ora ricercato dagli investigatori e che sarebbe fuggito a Cuba) in una gelateria di fronte la negozio di casalinghi della coppia uccisa.

La cubana fermata questa notte non è però l'unica persona che i carabinieri stanno sentendo. Nei mesi scorsi è stato ascoltato più volte Rino Sostero, fratello di una delle due vittime. A insospettire gli inquirenti il crac da 56 milioni delle sue imprese di costruzioni, ben superiore alle capacità economiche dell'azienda. E in questi giorni sono state ascoltate cinque sudamericani.

Ad uccidere la coppia sarebbero stati appunto i due fratelli, che hanno agito perché riconosciuti da Burgato e la moglie. In casa delle vittime sono stati ritrovati due Dna: uno di un uomo e uno di una donna. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due fratelli, entrambi incensurati, avrebbero intercettato informazioni sul fatto che i coniugi tenevano dei soldi in casa e avrebbero così organizzato il colpo. In una prima fase, avrebbero tentato di ottenere informazioni sul nascondiglio dei soldi. Poi, vistisi smascherati, la situazione sarebbe degenerata.

A quel punto presi dal panico avrebbero ucciso i due coniugi, senza portare via nulla dalla villetta di via Annia.

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