Cronache

"Ora una serie riparatoria": la proposta dopo l'incendio a Stromboli

Decine di ettari di isola andati in fumo e un ecosistema distrutto: la rabbia di Stromboli è tanta e ora si chiede il risarcimento dei danni, anche di immagine

"Ora una serie riparatoria": la proposta dopo l'incendio a Stromboli

La troupe della fiction sulla Protezione civile, che vede protagonista Ambra Angiolini, ha lasciato l'isola di Stromboli pochi giorni dopo l'incidente che ha causato il rogo di mezza isola. La produzione si è fermata per circa un mese sull'isola per effettuare le riprese della fiction che, stando a quanto dichiarato dal produttore Matteo Levi, dovrebbe andare in onda nell'autunno del 2023. Tutti gli interessati sono già stati sentiti dai carabinieri, che stanno raccogliendo le prove da fornire alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha aperto un fascicolo per accertare le responsabilità. L'ecosistema dell'isola è stato completamente modificato e ci vorranno anni prima che possa ritrovare un suo equilibrio. Ettari di bosco, macchia mediterranea e coltivazioni sono andati in fumo e ora i residenti chiedono di essere rimborsati. L'eco dell'incidente è stato molto forte, tanto che dal web è partita una petizione per girare una fiction interamente dedicata a Stromboli e alle altre isole delle Eolie.

La proposta è utopica ma spiega bene il sentimento dei local per il disastro che si è consumato sull'isola siciliana. "Alle Eolie si dovrebbero girare 10 puntate della fiction dal titolo 'Le sorelle eoliane', tre dedicate alla martoriata Stromboli e le altre al resto dell'Arcipelago, Ginostra compresa", scrive il sito web Notiziarioeolie.it che ha lanciato l'iniziativa e propone anche lo scheletro di cast: "Attori tutti eoliani, con regista magari Paolo Sorrentino che nell'isola ha già girato un capitolo del film 'È stata la mano di Dio' e una coppia big di protagonisti". E poi, per sottolineare il rispetto che dovrebbe essere portato a Stromboli e a tutte le isole dell'arcipelago, l'autore del pezzo sottolinea che la produzione dovrebbe essere girata senza fuochi, in riferimento a quanto accaduto sul set della fiction sulla Protezione civile, ma anche senza l'utilizzo delle luci, per evitare fatali corti circuiti.

L'idea, che si basa sulla rassegna teatrale "eco-logica", che si tiene ogni anno sull'isola senza luci e impianti acustici, proprio per sottolineare l'importanza di una manifestazione a impatto zero dal punto di vista ambientale, è chiaramente provocatoria e irrealizzabile, ma può diventare la base per qualcosa di fattibile e concreto che renda giustizia all'isola. Intanto, dalla politica si fanno sempre più forti le pressioni sulla Rai, che non è responsabile di quanto accaduto. Nel rimpallo delle responsabilità, ha avuto grande eco l'intervista al produttore Matteo Levi, che ha annunciato che le riprese non si fermeranno.

"Liquidare la vicenda con sufficienza come fa questo signor Matteo Levi con un'intervista è davvero sconcertante. Chiederò in commissione di Vigilanza Rai che la Rai interrompa ogni contratto con la società di produzione '11 Marzo'. La Rai ovviamente non ha responsabilità nell'incendio che si è verificato a Stromboli. I produttori però non possono chiamarsi fuori così facilmente, dando la colpa ad altri", ha dichiarato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e componente della commissione di Vigilanza Rai.

Dello stesso avviso anche il deputato di Italia viva e segretario della commissione di Vigilanza, Michele Anzaldi: "Dopo il devastante incendio che ha distrutto gran parte di Stromboli, il produttore della fiction dichiara che le riprese vanno avanti.

La Rai non ha nulla da dichiarare? Davvero intende andare avanti come se nulla fosse? È urgente un piano per risarcimenti e recupero ambientale".

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