Cronache

Tumori inoperabili "infilzati" e bruciati: 80enne dimesso in 24 ore

L’intervento è stato compiuto su due tumori a fegato e al rene mediante termoablazione con microonde ecoguidata per via percutanea

Tumori inoperabili "infilzati" e bruciati: 80enne dimesso in 24 ore

Nell’ospedale di Monselice, nel Padovano, un uomo di ottanta anni è stato sottoposto, con successo, ad uno straordinario intervento per l'asportazione di due tumori a fegato e rene.

L’operazione è stata eseguita mediante la tecnica della termoablazione con microonde ecoguidata per via percutanea: in pratica, un ago attraversa la pelle, infilza la massa cancerosa ed uccide le cellule con il forte calore che raggiunge i 150 gradi.

Il calvario per l’uomo era iniziato nella scorsa primavera quando gli era stato riscontrato un nodulo sospetto di 28 mm nella cupola epatica, al di sotto del diaframma. Le butte notizie per l’anziano non erano finite. La Tac e l’ecografia avevano anche rilevato la presenza sul rene sinistro di una seconda neoplasia di 20 mm.

Una situazione seria resa ancora più complicata dal quadro clinico generale del paziente. L’anziano, infatti, soffriva anche di una seria malattia cardiaca e, a causa delle patologie pregresse, era stato giudicato inoperabile con le tecniche tradizionali. Qualcosa, però, si doveva tentare per salvare la vita al paziente.

E così, l'équipe dell'Unità operativa semplice di Epatologia dell'Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice, diretta da Mauro Mazzucco, in seno all'Unità operativa complessa di Medicina guidata da Lucia Leone, ha proposto all’uomo l'intervento di termoablazione. Una volta ricevuto il parere positivo dell’anziano, i medici hanno dato proceduto all’intervento.

A operare lo stesso dottor Mazzucco, affiancato da un anestesista e due infermieri. L’intervento è durato circa 20 minuti ed è stato eseguito in sedazione profonda con respiro spontaneo.

Tutto è andato bene. Il controllo con ecografia eseguito a 24 ore di distanza ha dimostrato che i tumori erano stati eliminati tanto che il paziente era stato subito dimesso.

“Dietro la nostra attività apparentemente ordinaria si nascondono storie straordinarie: ancora una volta dico grazie ai nostri operatori, alla loro maestria, alla loro capacità di fare squadra e di affinare la tecnica, per risultati fino a poco tempo fa impensabili”, ha commentato il Direttore generale dell'Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta.

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