Cronache

Palermo, la Cassazione conferma gli arresti domiciliari per Zamparini

L'ex patron del Palermo calcio è accusato di falso, riciclaggio e autoriciclaggio

Palermo, la Cassazione conferma gli arresti domiciliari per Zamparini

La sentenza era attesa per ieri ma a sorpresa la Suprema Corte si è espressa solo oggi. La Corte di Cassazione, dopo una lunghissima camera di consiglio, ha respinto il ricorso - presentato dai legali del Palermo calcio - contro il provvedimento di arresti domiciliari, disposto dai giudici di Palermo nei confronti di Maurizio Zamparini. L'ex patron del Palermo calcio è accusato di falso in bilancio, riciclaggio e autoriciclaggio. La misura cautelare è adesso eseguibile e per Zamparini adesso arriveranno i domiciliari.
La vicenda giudiziaria che ha investito il Palermo calcio e Maurizio Zamparini inizia due anni fa. A far partire la slavina che ha interessato il club è stato un esposto presentato da un’agenzia di procuratori di calciatori che vantava un credito di 650 mila euro.
Nonostante le parti avessero trovato un accordo di massima per la rateizzazione del debito, il 22 maggio 2017 parte l’indagine sui conti del Palermo. In questa data giunge il primo atto ufficiale di inchiesta, una nota del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Il 7 luglio successivo la Guardia di Finanza fa irruzione nella sede del Palermo all'interno dello stadio Renzo Barbera.Dodici ore passate a controllare carte, faldoni e documenti. A fine giornata le fiamme gialle portano via plichi e documenti. E' l'inizio della fine, un calvario che tiene con il fiato sospeso club e tifosi. Il 15 novembre 2017 i Pm di Palermo depositano l’istanza di fallimento per il club. Istanza che quattro mesi dopo, il 29 marzo 2018, viene rigettata dal Tribunale fallimentare. SI tira un sospiro di sollievo, il Palermo è salvo e può iscriversi al campionato di serie B. Nel mezzo i casi Parma e Frosinone, con i rosa che chiedono l'ammissione diretta in serie A. L’inchiesta penale però prosegue e il 5 ottobre scorso il Tribunale del Riesame accoglie il ricorso della Procura, che aveva chiesto gli arresti domiciliari per l'imprenditore friuliano. E arriviamo alla sentenza di ieri in Cassazione che accoglie la tesi della Procura e chiede gli arresti domiciliari per l'ex patron del Palermo Calcio che nel frattempo ha venduto la società rosanero ad un fondo inglese.
"Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l'amore che ho dato assieme ai miei soldi regalati e profusi per i rosanero. Questo è il mio unico pensiero - dice l'ex patron rosanero all'Ansa - con molta compassione verso chi mi ha fatto e sta facendo male".


Adesso per i rosanero si apre un nuovo capitolo di una storia che sembra non finire mai.

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