Cronache

Il Papa fa tremare la Curia: "Non siamo più nella cristianità"

Altra mossa del Pontefice che con la fine dell'era Sodano, riforma la carica. Ma le parole sulla fede sono inquietanti

Il Papa fa tremare la Curia: "Non siamo più nella cristianità"

Un Papa così lo ricordano in pochi. Perché una confessione così dura sulla possibile "fine" del regime cristiano non si era mai vista.

In Vaticano è tempo di novità: il cardinal Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, ha rinunciato. Al contempo, però, il Papa ha anche riformato la natura della carica. E questa contemporaneità insospettisce qualche analista, che ventila come Jorge Mario Bergoglio possa aver fatto coincidere l'addio del porporato con la novità deliberata oggi.

Tutto studiato? La domanda che circola è quella. Essere decano del collegio cardinalizio, fino a poche ore fa, significava esserlo per tutta l'esistenza, ossia dal momento della nomina in poi. Ma ora non sarà più così: il vescovo di Roma, che sta utilizzando questo ultimo periodo dell'anno per tutta una serie di cambiamenti interni ed esterni alla Santa Sede, ha disposto una durata massima di cinque anni.

La deliberazione com'è norma, è stata comunicata mediante un Motu Prorio. Jorge Mario Bergoglio, come riportato dalla Lapresse, ha scritto quanto segue: "Avendo accettato la rinunzia all'incarico di Decano del Collegio Cardinalizio del Cardinale Angelo Sodano, che ringrazio vivamente per l'alto servizio reso al Collegio dei Porporati nei quasi quindici anni del Suo mandato, ed avuto anche riguardo al fatto che con l'aumento del numero dei Cardinali, impegni sempre maggiori vengono a gravare sulla persona del Cardinale Decano, mi è sembrato opportuno che d'ora innanzi il Cardinale Decano, che continuerà ad essere eletto fra i membri dell'Ordine dei Vescovi secondo le modalità stabilite dal can. 352 § 2 del Codice di Diritto Canonico, rimanga in carica per un quinquennio eventualmente rinnovabile e al termine del suo servizio, egli possa assumere il titolo di Decano emerito del Collegio Cardinalizio". La dichiarazione del Papa, come si legge, è unica. E riguarda sia la rinuncia del cardinal Angelo Sodano sia la novità anticipata. L'alto-ecclesiastico italiano, che è stato per anni uno dei perni centrali del Vaticano, verrà sostituito. La palla, per così dire, è ora tra i piedi dei cardinali, che devono eleggere il successore dell'ex segretario di Stato di San Giovanni Paolo II.

La fine della cristianità

Oggi, però, è stato anche il giorno buono per delle consuetudini: il Papa ha rivolto i suoi auguri di Natale alla Curia di Roma. Quella che la nuova Costituzione Apostolica riformerà, elevando la Segreteria di Stato e, forse, ridimensionando la Congregazione per la Dottrina della Fede. E le dichiarazioni di Bergoglio, in modo diverso da quanto accaduto in altre circostanze, possono essere considerate "ratzingeriane". Perché il Papa, secondo quanto riportato dall'Huffington Post, ha in qualche modo parlato di "fine della cristianità". Un po' come fatto da Papa Benedetto XVI quando era solo un semplice sacerdote, discutendo del futuro della Chiesa cattolica con una radio tedesca. Era il 1969. E i toni utilizzati dal Santo Padre poche ore fa sembrano molto simili alle considerazioni del teologo bavarese: "La fede, specialmente in Europa ma pure in gran parte dell’Occidente - ha detto l'ex arcivescovo di Buenors Aires - non costituisce più il presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene persino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata". "Non siamo nella cristianità, non più! Oggi non siamo più gli unici che producono cultura, nè i primi, nè i più ascoltati. Abbiamo pertanto bisogno di un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare a una pastorale relativistica" ha detto Sua Santità. Ed è un messaggio che arriva come una lama sul una Chiesa in via di riforma.

In Vaticano, insomma, tutto sembra suggerire l'imminenza di una svolta complessiva. Vale la pena sottolineare, infine, come il cardinal Angelo Sodano sia stato in passato chiamato in causa per la presunta fiducia riposta in padre Maciel, fondatore dei legionari di Cristo, che è poi stato scomunicato per abusi. Il cardinale austriaco Schonborn, qualche settimana fa, ha raccontato almeno di uno scambio di vedute con Sodano sul tema degli abusi.

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