Cronache

Papa Francesco ai carcerati: "È facile punire i deboli, ma i pesci grandi nuotano

Bergoglio ai cappellani delle carceri: "Gesù in cella coi detenuti"

Papa Francesco ai carcerati: "È facile punire i deboli, ma i pesci grandi nuotano

Ai detenuti, a nome del Santo Padre, i cappellano che portano il Vangelo nelle sovraffollate carceri italiane, potranno dire che il Signore è dentro con loro. "Nessuna cella è così isolata da escludere il Signore, il suo amore paterno e materno arriva dappertutto", ha spiegato papa Francesco affidando ai 150 cappellani, ricevuti oggi in Vaticano, questo messaggio per gli ospiti delle patrie galere. "Per favore - ha chiesto il Pontefice - dite ai detenuti che prego per loro, prego il Signore e la Madonna che possano superare positivamente questo periodo difficile della loro vita".

Ai sacerdoti, impegnati nella pastorale carceraria sotto la guida del loro capo don Virgilio Balducchi, già cappellano per vent'anni del carcere di Bergamo, Bergoglio ha rivelato di pregare perché ciascuno apra il cuore all'amore del Signore. Una preghiera che investe anche il ministero dei cappellani, "molto impegnativo e molto importante", perché esprime una delle opere di misericordia.

"Voi siete segno della vicinanza di Cristo a questi fratelli che hanno bisogno di speranza", ha scandito papa Francesco affidando i 150 cappellano al Signore e alla Madonna e approfittando dell'incontro con in Vaticato per far arrivare in tutte le carceri d'Italia un saluto a tutti i detenuti.

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