Cronache

Papa Francesco annuncia a sorpresa la nomina di 5 nuovi cardinali

A sorpresa Papa Francesco ha annunciato un Concistoro per il prossimo 28 giugno per la nomina di cinque nuovi cardinali da Mali, Spagna, Svezia, Laos e San Salvador

Papa Francesco annuncia a sorpresa la nomina di 5 nuovi cardinali

Annuncio a sorpresa di Papa Francesco: il 28 giugno nominerà cinque nuovi cardinali provenienti da Mali, Spagna, Svezia, Laos e San Salvador.

Lo ha detto Bergoglio oggi dalla finestra del Palazzo Apostolico alla fine dell'Angelus. Il 28 giugno si terrà un concistoro per la nomina di cinque nuovi cardinali che riceveranno berretta e titolo. Il 29 giugno, solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, concelebreranno la Santa Messa con Francesco e i nuovi arcivescovi.

"Desidero annunciare che mercoledì 28 giugno terrò un Concistoro per la nomina di cinque nuovi cardinali - ha spiegato il pontefice - La loro provenienza da diverse parti del mondo manifesta la cattolicità della Chiesa diffusa in tutta la terra e l'assegnazione di un titolo o una diaconia di una parrocchia di Roma testimonia l'appartenenza dei cardinali alla diocesi di Roma, che presiede alla carità di tutte le Chiese".

Dei cinque nuovi cardinali, due provengono dall'Europa e sono l'arcivescovo di Barcellona Juan Josè Omella e il vescovo di Stoccolma Anders Arborelius, che è stato il primo vescovo svedese cattolico e ora sarà anche il primo cardinale scandinavo della storia. Uno viene dall'Africa, l'arcivescovo di Bamako in Mali Jean Zerbo, uno dall'Asia, il vicario apostolico di Paksa in Laos Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun e, infine, uno dal Salvador ed è Gregorio Rosa Chavez, il primo vescovo ausiliare a diventare cardinale.

"Bisogna esercitarsi ad amare - ha aggiunto il Papa durante l'Angelus - Ogni giorno si deve ricominciare, si deve imparare l'arte di amare, seguire con pazienza la scuola di Cristo, si deve perdonare con l'aiuto di Gesù con l'aiuto dello Spirito Santo".

"Se c'è un atteggiamento che non è mai facile, non è mai scontato anche per una comunità cristiana, è proprio quello di sapersi amare, di volersi bene sull'esempio del Signore e con la sua grazia. A volte i contrasti, l'orgoglio, le invidie, le divisioni lasciano il segno anche sul volto bello della Chiesa. Una comunità di cristiani - ha ribadito Bergoglio - dovrebbe vivere nella carità di Cristo, e invece è proprio lì che il maligno "ci mette lo zampino" e noi a volte ci lasciamo ingannare. E chi ne fa le spese sono le persone spiritualmente più deboli e voi ne conoscete".

"Quante di loro si sono allontanate perché non si sono sentite accolte, capite e amate - ha concluso Francesco - Quante persone si sono allontanate da qualche parrocchia o ambiente di chiacchiericcio, invidie che hanno trovato lì. Anche per un cristiano saper amare non è mai un dato acquisito una volta per tutte. Ogni giorno si deve ricominciare, ci si deve esercitare perché il nostro amore verso i fratelli e le sorelle che incontriamo diventi maturo e purificato da quei limiti o peccati che lo rendono parziale, egoistico, sterile e infedele.

Ogni giorno si deve imparare l'arte di amare".

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