Cronache

Papa Francesco in Cile chiede perdono per la pedofilia: "Mai più"

Papa Francesco parla davanti alle autorità cilene: "Dolore e vergogna di fronte al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa"

Papa Francesco in Cile chiede perdono per la pedofilia: "Mai più"

Prosegue la visita di Papa Francesco in Cile. Nell’incontro a Palazzo La Moneda il pontefice ha chiesto alle autorità di "ascoltare i giovani, nella loro ansia di avere maggiori opportunità, specialmente sul piano educativo e, così, sentirsi protagonisti del Cile che sognano, proteggendoli attivamente dal flagello della droga che si prende il meglio delle loro vite". Poi ha espresso "dolore e vergogna" parlando della pedofilia e in particolare degi abusi commessi dagli ecclesiastici. "Dobbiamo ascoltare i bambini, che si affacciano al mondo con i loro occhi pieni di meraviglia e innocenza e attendono da noi risposte reali per un futuro di dignità. E qui non posso fare a meno di esprimere il dolore e la vergogna che sento davanti al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa. Desidero unirmi ai miei fratelli nell’episcopato, perché è giusto chiedere perdono e appoggiare con tutte le forze le vittime, mentre dobbiamo impegnarci perchè ciò non si ripeta".

Il Papa si inchina ai nativi d’America, sterminati dai conquistadores e poi vessati per 500 anni da tutti i regimi dell’America Latina . "La saggezza dei popoli autoctoni può offrire un grande contributo. Da loro possiamo imparare che non c’è vero sviluppo in un popolo che volta le spalle alla terra e a tutto quello e tutti quelli che la circondano", ha detto nel discorso alle autorità del Cile esaltando "il valore in questa nazione, dove la pluralità etnica, culturale e storica esige di essere custodita da ogni tentativo di parzialità o supremazia e che mette in gioco la capacità di lasciar cadere dogmatismi esclusivisti in una sana apertura al bene comune, che se non presenta un carattere comunitario non sarà mai un bene".

Palazzo La Moneda è famoso per essere stato il teatro del dramma delle ultime ore di Salvador Allende nel settembre 1973 e per aver ospitato poi per un ventennio il dittatore Augusto Pinochet. A quella tragedia Francesco si è riferito esplicitamente quando ha parlato dei "diversi periodi turbolenti che il popolo cileno ha saputo affrontare riuscendo tuttavia, non senza dolore, a superarli".

Il Papa è stato accolto a La Moneda dalla presidente uscente Michelle Bachelet Jeria, che aveva accanto la madre, Angela Jeria, vedova di uno dei generali che si opposero a Pinochet e per questo morì in seguito alle torture alle quali fu sottoposto negli interrogatori. Con loro c’era anche il nuovo presidente, Sebastiàn Pinera Echenique, che, ha sottolineato il Papa, "ha ricevuto recentemente il mandato del popolo cileno di governare i destini del Paese nei prossimi quattro anni. Il Cile si è distinto negli ultimi decenni per lo sviluppo di una democrazia che gli ha consentito un notevole progresso". Al nuovo presidente Bergoglio ha chiesto di essere capace di ascoltare e di non stancarsi mai di farlo ed ha ripetuto in merito un’esortazione di San Alberto Hurtado, protettore del Cile: "Una nazione, più che per le sue frontiere, più che la sua terra, le sue catene montuose, i suoi mari, più che la sua lingua o le sue tradizioni, è una missione da compiere".

Secondo Papa Francesco "il futuro si gioca, in gran parte, nella capacità di ascolto che hanno il suo popolo e le sue autorità".

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