Cronache

Papa Francesco: "No politiche di chiusura verso gli immigrati"

Il Papa ha ribadito "il diritto di ogni essere umano di andare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse". Poi un "grazie" all'Italia per l'accoglienza degli immigrati

Papa Francesco: "No politiche di chiusura verso gli immigrati"

Papa Francesco è tornato a parlare degli immigrati e ha ribadito oggi "il diritto di ogni essere umano di andare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse". Lo ha fatto nel discorso al Corpo Diplomatico ricevuto oggi in Vaticano per lo scambio degli auguri d’inizio anno. Per il Papa, occorre "nello stesso tempo garantire la possibilità di un’integrazione dei migranti nei tessuti sociali in cui si inseriscono, senza che questi sentano minacciata la propria sicurezza, la propria identità culturale e i propri equilibri politico-sociali". "D’altra parte - ha osservato - gli stessi migranti non devono dimenticare che hanno il dovere di rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei Paesi in cui sono accolti". Dunque, "un approccio prudente da parte delle autorità pubbliche non comporta l’attuazione di politiche di chiusura verso i migranti, ma implica valutare con saggezza e lungimiranza fino a che punto il proprio Paese è in grado, senza ledere il bene comune dei cittadini, di offrire una vita decorosa ai migranti, specialmente a coloro che hanno effettivo bisogno di protezione".

"Soprattutto - ha spiegato Papa Francesco nel discorso agli ambasciatori accreditati in Vaticano- non si può ridurre la drammatica crisi attuale ad un semplice conteggio numerico". "I migranti - ha ribadito il Papa - sono persone, con nomi, storie, famiglie e non potrà mai esserci vera pace finchè esisterà anche un solo essere umano che viene violato nella propria identità personale e ridotto ad una mera cifra statistica o ad oggetto di interesse economico". Secondo Francesco, dunque, occorre dare vita ad "una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza nè gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli". "Solo così - ha rilevato - si potranno costruire società aperte e accoglienti verso gli stranieri e, nello stesso tempo, sicure e in pace al loro interno. Ciò è tanto più necessario nel tempo presente, in cui proseguono senza sosta in diverse parti del mondo ingenti flussi migratori". "Penso in modo particolare - ha precisato - ai numerosi profughi e rifugiati in alcune zone dell’Africa, nel Sudest asiatico e a quanti fuggono dalle zone di conflitto in Medio Oriente".

Nel suo discorso, il Papa ha poi citato i due importanti appuntamenti convocati nel 2016 dalle Nazioni Unite: il primo Vertice Umanitario Mondiale e il Vertice sui Vasti Movimenti di Rifugiati e Migranti.

Commenti