Cronache

Papa Francesco: "Stanno snaturando il Natale per un falso rispetto di chi non è cristiano"

Il duro monito di Bergoglio: "Per un falso rispetto dei non cristiani si elimina Gesù". E difende le luci, i suoni e i cibi della festa: "Tutto concorre a creare l'atmosfera"

Papa Francesco: "Stanno snaturando il Natale per un falso rispetto di chi non è cristiano"

"Assistiamo a una specie di snaturamento del Natale: in nome di un falso rispetto di chi non è cristiano". Nell'Udienza Generale di oggi papa Francesco punta il dito contro questo falso rispetto che, come lui stesso ha sottolineato, "spesso nasconde la volontà di emarginare la fede" eliminando "dalla festa ogni riferimento alla nascita di Gesù". "Ma in realtà questo avvenimento - ha spiegato il Papa - è l'unico vero Natale! Senza Gesù non c'è Natale. E se al centro c'è Lui, allora anche tutto il contorno, cioè le luci, i suoni, le varie tradizioni locali, compresi i cibi caratteristici, tutto concorre a creare l'atmosfera della festa". Dunque, ha scandito il Santo Padre, "se togliamo Lui, la luce si spegne e tutto diventa finto, apparente".

"Oggi assistiamo al fatto che spesso l'umanità preferisce il buio, perché sa che la luce svelerebbe tutte quelle azioni e quei pensieri che farebbero arrossire o rimordere la coscienza. Così si preferisce rimanere nel buio e non sconvolgere le proprie abitudini sbagliate". Nel corso dell'Udienza Generale in Aula Paolo VI, Bergoglio ha voluto incentrare la propria meditazione sul vero significato del Natale. Significato che, nel corso degli anni, si sta sgretolando per un chiaro disegno che si nasconde dietro la tolleranza di chi non è cristiano. Per questo il Santo Padre ha invitato i fedeli presenti in Vaticano a chiedersi cosa significhi per loro accogliere il dono di Dio che è Gesù. "Il Cristo - ha spiegato Bergoglio - ci ha insegnato con la sua vita, significa diventare quotidianamente un dono gratuito per coloro che si incontrano sulla propria strada. Ecco perché a Natale ci scambiamo i doni".

Ai fedeli provenienti dalla Siria, dall'Iraq, dalla Terra Santa e dal Medio Oriente, papa Francesco ha spiegato che "la nascita di Gesù è il compimento delle promesse divine". "Dio non ama a parole, il Suo amore non si limita all'invio di profeti, messaggeri o testi, ma Lo porta ad ab bracciare la nostra debolezza e la nostra condizione umana per sollevarci alla dignità filiale perduta - ha continuato durante l'Udienza Generale - l'incarnazione di Dio è la prova certa dell'autenticità del Suo amore, Chi ama veramente si immedesima con l'amato". "Il vero dono per noi - ha, quindi, insistito il Pontefice - è Gesù, e come Lui vogliamo essere dono per gli altri. La grazia di Dio è apparsa in Gesù, volto di Dio, che la Vergine Maria ha dato alla luce come ogni bambino di questo mondo, ma che non è venuto dalla terra, è venuto dal Cielo, da Dio". "In questo modo - ha, infine, concluso - con l'incarnazione del Figlio, Dio ci ha aperto la via della vita nuova, fondata non sull'egoismo ma sull'amore".

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