Cronache

Il Papa sul volo dagli Usa: "Io non sono una star". E apre al viaggio in Cina

Bergoglio critica i muri per frenare i migranti: "Prima o poi crollano tutti". Poi frena sulla comunione ai divorziati risposati: tema non urgente

Il Papa sul volo dagli Usa: "Io non sono una star". E apre al viaggio in Cina

Tornato a casa dopo il lungo viaggio a Cuba e negli Stati Uniti, Papa Francesco ha ancora davanti agli occhi la grande accoglienza e l'apprezzamento ricevuti ovunque. Il santo padre, però, sceglie un basso profilo: "Sapete qual era il titolo dei Papi, che si deve usare?", chiede ai giornalisti sul volo di ritorno da Filadelfia. "Servo dei servi di Dio. È un po' differente dalla star. Le stelle sono belle da guardare. A me piace guardarle, quando è sereno, d’estate. Ma il Papa deve essere servo dei servi di Dio". E, sempre sull'argomento, insiste: "Sì, nei media si usa questo (stella, ndr), ma c’è un altra verità: quante star abbiamo visto che poi si spengono, cadono? È una cosa passeggera. Invece essere servo dei servi di Dio, questo è bello, non passa".

Il Papa affronta diversi temi nel lungo viaggio dall'America a Roma. Uno di questi è l'immigrazione e, in particolare, la scelta di alcuni paesi europei di erigere muri per fermare il flusso migratorio: "Tutti i muri crollano - osserva il pontefice - oggi, domani o dopo cent'anni. Il muro non è una soluzione. In questo momento - prosegue - l'Europa è in difficoltà, dobbiamo essere intelligenti, non è facile trovare soluzioni. Ma con i dialoghi fra Paesi bisogna trovarle. I muri mai sono la soluzione, i ponti sì. Le barriere durano poco o molto tempo, ma non sono una soluzione. Il problema rimane e rimane con più odio".

Il santo padre confida ai giornalisti che vorrebbe visitare la Cina: "Amo il popolo cinese, gli voglio bene e mi auguro che ci siano le possibilità di avere buoni rapporti. Abbiamo contatti, ne parliamo. Per me visitare un paese amico come la Cina che ha tanta cultura e tanta possibilità di fare del bene sarebbe una gioia".

"Il divorzio cattolico non esiste - ribadisce Bergoglio - la nullità viene riconosciuta se il matrimonio non c’è stato. Ma se c’è stato, è indissolubile. Nella riforma dei processi di nullità matrimoniale - ha spiegato - ho chiuso la porta alla via amministrativa attraverso la quale poteva entrare il divorzio. Chi pensa al divorzio cattolico, sbaglia, perchè quest’ultimo documento ha chiuso la porta al divorzio, che sarebbe potuto venire per via amministrativa".

Tra i numerosi temi al centro dell'attenzione della Chiesa quello della comunione ai divorziati risposati non appare tra i più urgenti: "Per quanto riguarda il problema delle seconde nozze, i divorziati in seconda unione: leggete - suggerisce Bergoglio ai giornalisiti - l’Instrumentm laboris, il documento che si presenta alla discussione del Sinodo. A me sembra un po' semplicistico dire che per queste persone la soluzione sia possibilità di fare la comunione. Non è l’unica soluzione, l’Instrumentum propone tante cose. E inoltre - ha aggiunto Francesco - non ci sono solo i divorziati risposati, c’è anche il problema delle nuove unioni. Ci sono i giovani che non vogliono sposarsi, un altro problema. La maturità affettiva, un altro problema: la fede, ci credo che questo sia per sempre? Per diventare prete c’è una preparazione di otto anni, per sposarsi per tutta la vita si fanno quattro incontri di corso prematrimoniale... Pensare come fare la preparazione è una cosa difficile...".

Il Papa non intende modificare le norma della Chiesa cattolica per consentire il sacerdozio femminile, ma vuole un cambiamento radicale del loro ruolo nella direzione di maggiori responsabilità e più ampio spazio. Sul modello delle suore degli Stati Uniti che "hanno fatto meraviglie nel campo dell’educazione, nel campo della salute. Devo riconoscere - osserva il Santo padre - che noi siamo in ritardo nell’elaborazione della teologia della donna, dobbiamo andare più avanti questo sì, è vero. Le donne prete - però - non si possono fare, san Giovanni Paolo II lo ha detto chiaramente, non perché le donne non abbiamo la capacità: nella Chiesa sono più importanti le donne che gli uomini". Ma, aggiunge il Papa, "la Chiesa è donna, è la sposa di Cristo, e la Madonna è più importante dei Papi, dei vescovi, dei preti".

Gli abusi sessuali commessi da sacerdoti rappresentano "non dico apostasia, ma quasi un sacrilegio. Gli abusi, lo sappiamo, sono da tutte le parti, nei contesti familiare, di vicinato, nelle scuole, nei licei, ma quando un sacerdote commette un
abuso è una cosa gravissima perché la vocazione del sacerdote è far crescere quel bambino, quella bambina", aggiunge Bergoglio. Il pontefice ha anche sottolineato di ritenere "colpevoli" anche quanti hanno coperto i casi di pedofilia commessi da sacerdoti: "E' una cosa bruttissima e le parole di consolazione non sono dire stai tranquillo, non è nulla".

Il Papa si sofferma anche sulla guerra in Siria. "Quando sento la parola bombardamento, morte, sangue, ripeto quello che ho detto al Congresso americano: bisogna evitare queste cose". Poi, sui bombardamenti decisi dalla Francia di Hollande, aggiunge: "Ho avuto la notizia l’altro ieri e non conosco ancora bene la situazione.

La situazione politica non la giudico perchè non la conosco".

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