Cronache

Parma, 20enne rapinata e un giovane accoltellato: fermati 2 tunisini

Uno dei nordafricani si trovava già in carcere a Bologna per un'altra rapina. "Soggetti pericolosi: entrambi armati e con precedenti, erano ricercati in più città del nord Italia", rivela il capo della squadra mobile di Parma

Parma, 20enne rapinata e un giovane accoltellato: fermati 2 tunisini

Sono finalmente stati tratti in arresto i due responsabili della rapina avvenuta su un bus a Parma durante lo scorso 23 novembre, ed in seguito alla quale rimase anche ferito un giovane che si era lanciato al loro inseguimento, colpito da un fendente inflitto con un taglierino.

I due responsabili, tali K.H.e L.R., sono entrambi 30enni di nazionalità tunisina con precedenti di polizia. Identificati grazie ad un complesso lavoro di indagine portato avanti dagli uomini della squadra mobile della questura di Parma, i nordafricani sono stati già raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare emessa nei loro confronti dal tribunale.

Il primo dei due responsabili si trovava già recluso dietro le sbarre del carcere della Dozza di Bologna, essendo stato arrestato per una rapina di cui si era reso protagonista nel centro della città. K.H., invece, è stato individuato dagli investigatori nella città di Bolzano.

Entrambi devono rispondere dell'accusa di rapina aggravata e lesioni personali, a causa di quanto accaduto a bordo dell'autobus di linea 3 della Tep il mese scorso.

I due magrebini salirono sul mezzo pubblico alla fermata di via Gramsci, ma decisero di entrare in azione solo successivamente, grossomodo all'altezza di via D'Azeglio. Dopo aver individuato come obiettivo della rapina programmata una giovane studentessa di 20 anni, i tunisini tentarono di portarle via il telefono cellulare. Contrariamente rispetto ai loro piani, tuttavia, la studentessa si rese subito conto del furto e, col supporto di un'amica che si trovava con lei, reagì chiedendo ai due nordafricani la restituzione dello smartphone appena sottratto.

Tutto inutile, i 30enni non avevano alcuna intenzione di restituire il maltolto, ed iniziarono a passarsi il telefono l'un l'altro per eludere i tentativi della giovane di riappropriarsene. La scena non sfuggì agli altri passeggeri, che allertarono l'autista. Quest'ultimo, dopo aver fermato la corsa dell'autobus, chiuse le portine per impedire la fuga dei rapinatori, e si occupò di richiedere l'intervento sul posto delle forze dell'ordine.

Dopo esser riusciti comunque a forzare l'apertura del mezzo, i due nordafricani tentarono di fuggire e di far perdere le proprie tracce. Uno dei giovani passeggeri che avevano da subito aiutato la vittima cercò di rincorrere i rapinatori ma fu aggredito da K.H,, che estrasse un taglierino e lo ferì al braccio, procurandogli una profonda lesione: furono 12 i giorni di prognosi attribuiti allora al ragazzo.

"Una vicenda grave, un reato cruento. Era necessario dare una risposta, arrivare all'identificazione e giungere all'arresto dei due responsabili", ha commentato il capo della squadra mobile come riportato da "ParmaToday". "Sono state fondamentali le immagini ricavate dalle videocamere di sorveglianza presenti sul mezzo pubblico. I due soggetti non erano stanziati a Parma ma si muovevano su tutto il nord Italia. Due soggetti pericolosi, che avevano precedenti specifici per rapina, reati contro il patrimonio e nell'ambito degli stupefacenti.

Entrambi erano tra l'altro armati di coltelli", conclude.

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