Cronache

Parma, imbrattato il monumento ai caduti di El Alamein

Ignoti vandalizzano il monumento che ricorda i caduti a Parma

Parma, imbrattato il monumento ai caduti di El Alamein

Questa notte a Parma il monumento ai caduti della Divisione Folgore che ne commemorava il sacrificio durante la battaglia di el-Alamein è stato imbrattato e bruciato. A riportare la notizia è La Gazzetta di Parma che in un breve articolo corredato da foto del monumento imbrattato vandalicamente afferma che il gesto sarebbe stato portato a termine da ignoti.

Il monumento, che riproduce in scala 1 a 20 il sacrario di Quota 33 che si trova nel deserto egiziano fortemente voluto da Paolo Caccia Dominioni, è stato inaugurato il 22 ottobre scorso dall’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (Anpdi) e dalle autorità locali: presenti il Gen. Marco Bertolini che ha coadiuvato il reduce della Folgore, Mario Guerra, nel taglio del nastro, il consigliere comunale Oronzo Pinto e la contessa Anna Caccia Dominioni, figlia di Paolo. L’opera è stata progettata dall’architetto Letizia del Grano, anch’essa madrina durante la cerimonia, e racchiude in sé la simbologia dell’epopea della Folgore durante la Guerra nel deserto libico ed egiziano che ha portato alla battaglia cruciale di el-Alamein, ove, come recita un noto cippo posto nel deserto, “mancò la fortuna non il valore”.

Sul monumento infatti, oltre a riportare la frase “viandante arrestati e riverisci” di Bechi Luserna, è presente una targa di marmo con una freccia che indica la direzione di el-Alamein e la distanza che separa il monumento dal luogo della battaglia: un invito a guardare al nostro passato indipendentemente dalla distanza che ce ne separa.

Questa notte, alla vigilia del 4 novembre altra data simbolica e fondante per il Paese essendo la festa della Vittoria nella Prima Guerra Mondiale e delle Forze Armate, i “soliti ignoti” che si firmano con l’inchiostro rosso hanno fatto scempio del monumento inaugurato nemmeno 15 giorni fa.

Ignoti che in realtà sono ben noti a tutti perché il modus operandi è lo stesso ovunque in Italia: da Bergamo dove non molto tempo fa il monumento all’eroe di guerra Antonio Locatelli è stato imbrattato di rosso, sino alle innumerevoli targhe e cippi rotti, divelti o sporcati un po’ ovunque lungo lo stivale. Rosso che quindi assume più di una mera connotazione cromatica ma rappresenta la firma di coloro che, in nome di quei disvalori che si chiamano “antifascismo”, “progressismo” ed “accoglienza” si scagliano contro le effigi della nostra storia e dei nostri caduti forti di quella filosofia distorta che vorrebbe cancellare i confini nazionali volendoci tutti apolidi e privi di radici: humus culturale che è proprio della sinistra italiana che lotta da sempre contro ogni tipo di sentimento patrio e di appartenenza culturale.

Sul monumento stamattina è però comparso un foglio ed un mazzo di rose, in questa giornata dedicata alla memoria dei nostri caduti per la Patria: “l’idiozia delle bestie non cancellerà il vostro valore. Onore a voi!”.

Una mano ignota e caritatevole ha reso omaggio e ridato dignità a quel monumento dissacrato da “bestie” che si firmano col rosso; idealmente tutti noi che abbiamo a cuore questo Paese siamo rappresentati da quelle rose e da quelle parole e silenziosamente, in questa giornata simbolica, commemoriamo i nostri caduti.

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