Masterchef, denuncia di Coldiretti: troppo spesso usano il "Parmesan"
7 Marzo 2015 - 14:56Nelle edizioni estere viene usato il parmigiano fasullo, anche quando si parla di ricette italiane
Nelle ricette proposte dalla trasmissione Masterchef nei diversi continenti, dall'Australia agli Stati Uniti, si parla spesso di Parmesan invece che di Parmigiano Reggiano o di Grana Padano. È quanto denuncia la Coldiretti nel sottolineare l'importanza di rispettare la tradizione produttiva italiana nella popolare trasmissione televisiva che è seguita da milioni di spettatori a livello internazionale. La cucina - sottolinea la Coldiretti - ha un grande valore culturale ed è chiamata a svolgere un valore un ruolo determinante nel difendere far conoscere le tradizioni alimentari e con esse la vera identità dei prodotti impiegati. Invece nei siti ufficiali della trasmissione Masterchef dei diversi continenti, dalle Americhe all'Oceania, si fa spesso riferimento a piatti che hanno come ingredienti il Parmesan anche quando - precisa la Coldiretti - fanno esplicito riferimento a ricette italiane."
Sul sito ufficiale di Masterchef Australia ad esempio si parla infatti di "Pasta con mais, erbe e Parmesan" e di "Risotto al Parmesan con uovo cotto in camicia" o addirittura di "Pomodoro basilico e bruschetta al Parmesan". La situazione non cambia In Usa tra le ricette di Masterchef Usa junior ci sono: "Pasta condita con olio di oliva e Parmesan" o "Pollo al Pamesan". Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - ad una situazione che alimenta una grave incertezza sulla reale origine dei prodotti utilizzati poiché il Parmesan è l'imitazione più diffusa (nel 2014 ha superato l'originale ndr) del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano nel mondo, con una produzione che solo negli Stati Uniti tra Wisconsin, California e New York arriva a 120 milioni di chili all'anno. Ma grandi quantitativi si realizzano anche in Australia dove si commercializza addirittura Parmesan con il marchio Perfect italiano, che non ha nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale.
"Si tratta di imitazioni che fanno concorrenza sleale al vero Parmigiano Reggiano che è realizzato secondo un disciplinare approvato dall'Unione Europea che prevede tra l'altro che il latte provenga da determinate zone del territorio nazionale, il divieto nell'uso di insilati, additivi e conservanti nell'alimentazione del bestiame, una stagionatura che varia da 12 a 24 mesi, l'impiego di 14 litri di latte per produrre un chilo di formaggio e 550 per produrre una forma dal peso medio di 40 chili.