Cronache

È partito il gioco delle poltrone nel Csm del "dopo Palamara"

Le correnti della magistatura si preparano alle elezioni per sostituire due dei membri travolti dall'inchiesta di Perugi sulla lobby che controllava nomine e inchieste

È partito il gioco delle poltrone nel Csm del "dopo Palamara"

Molti buoni propositi, nobili desideri di voltare pagina, ma anche grandi manovre per evitare di restare emarginati nel grande gioco delle poltrone. Le correnti della magistratura italiana si preparano alla prima prova del «dopo Palamara», le elezioni del prossimo ottobre per sostituire due dei membri del Consiglio superiore della magistratura travolti dall’inchiesta di Perugia sulla lobby che controllava nomine e inchieste. Sono i due membri della quota riservata ai pm, Giuseppe Spina e Antonio Lepre, per i quali non ci sono sostituti per il semplice motivo che alle elezioni precedenti le quattro correnti si erano messe d’accordo prima: quattro candidati per quattro posti, in modo da garantire un posto a tutti.

Di cambiare le regole di elezione, come promesso all’esplodere dello scandalo, già non si parla più. Così c’è chi già si preoccupa di piazzare un suo uomo. Come Autonomia e Indipendenza, la corrente «grillina» fondata da Piercamillo Davigo, che metterà in corsa un nome forte come Antonino Di Matteo, il pm del processo Stato-mafia, che punta a raccogliere voti anche fuori dal bacino. La destra di Magistratura Indipendente, uscita devastata dalle intercettazioni, punta sul pubblico ministero napoletano Giuseppe Visone.

I centristi di Unicost, anch’essi investiti dallo scandalo (Luca Palamara era il loro leader indiscusso, anche se l’hanno presto scaricato) hanno individuato il pm di Napoli, Giuseppe De Falco. Ma spiegano che non è una candidatura a tutti i costi, e aprono anche ad altre candidature. Tanto che esponenti di Unicost hanno firmato ieri il documento a sostegno della candidatura di Tiziana Siciliano, procuratore aggiunto a Milano, resa nota dai processi Ruby e Dj Fabo. Ieri la Siciliano ha accettato la proposta sottolineando di non essere iscritta ad alcuna corrente, ma è certo che il suo nome è stato partorito originariamente dalla sinistra di Area. Che però indica anche altri candidati, come il procuratore generale di Genova Anna Canepa e il pm antimafia napoletano Fabrizio Vanorio.

Il dato più significativo del clima che ri respira è però quello sui magistrati che rifiutano di farsi scaraventare nei veleni del Csm. A Milano i giovani magistrati di prima nomina hanno fatto una loro assemblea per individuare colleghi autorevoli da votare, e hanno scelto Alberto Nobili, Paolo Filippini e Piero Basilone.

Da tutti e tre, hanno ricevuto un cortese e irremovibile «no grazie».

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